
"Il Consiglio europeo chiede di accelerare i lavori in tutti i settori per rafforzare in modo decisivo la preparazione alla difesa dell'Europa nei prossimi cinque anni". Lo si legge nelle conclusioni del vertice di ieri a Bruxelles. I leader degli Stati membri hanno inoltre chiesto che le proposte della Commissione europea a tal fine vengano esaminate in via prioritaria. Particolarmente interessati a garantire che l'Ue si occupi della difesa e della sicurezza in senso più ampio i primi ministri di Slovenia, Italia e Spagna, Robert Golob, Giorgia Meloni e Pedro Sanchez.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto intanto che il "senso di urgenza e la direzione comune sono chiari. Stiamo dando seguito all'impegno per incrementare gli investimenti nella difesa, con misure concrete", ha sottolineato.
Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha dichiarato che lo strumento finanziario, che fa parte del piano per il riarmo, e la possibilità di deroghe alle norme fiscali Ue per le esigenze di difesa consentiranno agli Stati membri di aumentare il sostegno militare all'Ucraina nella lotta contro l'aggressione russa. E proprio sull'Ucraina, le conclusioni non sono state adottate all’unanimità: 26 i paesi che hanno espresso il continuo sostegno a Kiev, contrario soltanto il premier ungherese, Viktor Orban. Costa, al termine del vertice ha affermato però che l'Ue non può rimanere bloccata perché Budapest la pensa diversamente: "L'Ungheria ha una posizione diversa per quanto riguarda l'appoggio all'Ucraina per raggiungere la pace e dobbiamo rispettare la sua opinione", ha sottolineato. "È però l'importante arrivare ad una posizione comune".
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha intanto affermato che l'Unione europea è "in grado di agire in 26 paesi, questa capacità è stata dimostrata". Per Scholz, Bruxelles dovrebbe "sfruttare l'opportunità di decidere con una maggioranza di due terzi in Consiglio europeo sulla politica estera, anziché all’unanimità". Il cancelliere ritiene che "il momento sia giusto per comprendere questa necessità e agire di conseguenza".
Intanto il presidente francese, Emmanuel Macron, giovedì prossimo, durante un nuovo incontro con i leader Ue a Parigi, cercherà un impegno "esplicito" e "dettagliato" per il sostegno militare a breve termine all'Ucraina e per definire le condizioni per un cessate il fuoco "credibile".