La Banca Centrale Europea è determinata a garantire il tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2 percento, ha sottolineato Christine Lagarde, intervenuta alla riunione primaverile del Comitato Monetario e Finanziario Internazionale, organo consultivo che definisce gli indirizzi strategici del Fondo Monetario Internazionale. Per quanto riguarda le recenti turbolenze nel mondo bancario, in particolare negli Stati Uniti e in Svizzera, con ricadute su altri paesi, Lagarde ha sottolineato che la Bce sta monitorando da vicino le attuali tensioni di mercato ed è pronta a reagire se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e quella finanziaria nell'area dell'euro. Il settore bancario dell'Eurozona è forte, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità. In ogni caso ci sono tutti gli strumenti per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario. In merito alle prospettive di crescita, uno dei principali rischi continua ad essere rappresentato dalla guerra in Ucraina; potrebbe costituire un significativo rischio di ribasso per l'economia e far nuovamente salire i costi dell'energia e dei generi alimentari. Per l'inflazione si prevede che continuerà a diminuire, è convinta Lagarde, grazie alle minori pressioni sui prezzi e la politica monetaria più restrittiva, che frena sempre di più la domanda. Tuttavia, la crescita degli stipendi, legata a mercati del lavoro vicini alla piena occupazione e alla compensazione per l'alta inflazione, richiederà più tempo per raggiungere l'obiettivo dichiarato di riportarla al 2 percento. A marzo, lo ricordiamo l'Eurozona ha registrato un incremento annuale del 6,9 percento, in Slovenia è stato ancora maggiore, addirittura del 10,5 percento.
Delio Dessardo