La Banca Centrale Europea per ora non tocca i tassi d'interesse, e guarda con attenzione alla salita del valore dell’euro che potrebbe avere un impatto negativo sull’inflazione.
Sono gli esiti dell’atteso board della Bce, illustrati dalla presidente Christine Lagarde, che ha confermato come il tasso principale rimanga fermo a zero, quello sui depositi resti a meno 0,50 per cento e il tasso sui prestiti marginali a 0,25.
In una fase a dir poco complessa per l’economia continentale, in cui la Banca centrale sta cercando di riprendere in mano le politiche di sviluppo strategico dopo aver tamponato l’emergenza per mesi, l’impressione è che a Francoforte vogliano confermare ai mercati la sensazione che la situazione è sotto controllo.
Anche per questo è stato sottolineato come la Banca Centrale Europea intenda continuare con il Pandemic Emergency Purchase Programme, il programma di acquisto di titoli debito pubblico per sostenere le economie degli stati membri, “almeno fino a giugno 2021” o “fino a quando la Bce non considererà l'emergenza da coronavirus terminata”.
Confermato anche il controllo dell’inflazione: la Bce, ribadisce una nota “è poi pronta a regolare tutti i suoi strumenti, come opportuno, per assicurare la convergenza dell'inflazione verso il suo obiettivo in maniera sostenibile”.
Christine Lagarde, pur confermando che “L'Eurozona necessita ancora di un ampio stimolo monetario”, ha però sottolineato come “i dati nell'Eurozona indichino un forte rimbalzo dell'attività economica, anche se il livello è più basso rispetto al periodo pre-pandemico”.
Le stime di crescita dell'Eurozona per quest'anno sono state riviste dal meno 8,7 di giugno a meno 8 per cento, con un più 5 per centro nel 2021 e più 3,2 nel 2022.
Dati che hanno avuto un impatto positivo, anche se moderato, sulle borse europee, e dato impulso all’avvio di Wall Street.
Alessandro Martegani

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