Il tasso sui rifinanziamenti principali sale al 3%, quello sui depositi al 2,50% e quello sui prestiti marginali al 3,25%. Un nuovo aumento della stessa entità arriverà a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione della politica monetaria. Il tasso di riferimento è ora il più alto dal novembre 2008. Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi, spiega la BCE, farà diminuire nel corso del tempo l'inflazione, frenando la domanda, e metterà inoltre al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione. L'obiettivo dichiarato della BCE è di riportare l'inflazione attorno al 2 percento. La presidente della BCE, Christine Lagarde, avverte che l'economia dell'Eurozona, nonostante la crescita dello 0,1% nel quarto trimestre 2022, è rallentata notevolmente ed è destinata a rimanere debole nel breve termine, indicando nell'incertezza politica, nella guerra e nell'alta inflazione i fattori che continueranno a frenare la crescita, prima di una successiva ripresa. Ha sottolineato che servono politiche fiscali che aumentino la produttività e abbattano gradualmente il peso del debito, alleggerendo le misure di contrasto ai prezzi dell'energia visto che questa crisi è diventata meno acuta, evidenziando che gli aiuti dei governi per proteggere l'economia dovrebbero essere mirati, incentivando a consumare meno energia. Lagarde ha riconosciuto che l'economia dell'Eurozona ha dimostrato una resilienza superiore al previsto nei confronti della crisi. I rischi di un'inflazione ancora alta sono diventati bilanciati, rispetto a dicembre quando tali rischi erano al rialzo. Lo stesso vale per la crescita economica, giudicata sostanzialmente come stabile.
Delio Dessardo