La Banca centrale europea è pronta a fare “qualunque cosa necessaria, nel suo mandato, per aiutare l'Eurozona a uscire da questa crisi”.
Le parole pronunciate dalla presidente della Bce Christine Lagarde nel corso della riunione di primavera del Fondo monetario interazionale hanno un tono ben diverso dal quel primo, contestatissimo, e poi disconosciuto intervento di un mese fa, con cui aveva escluso un intervento della Bce per calmierare gli spread che già stavano salendo in vista dell’emergenza.
La Banca centrale, ha dichiarato, Lagarde, “è pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli e aggiustare la loro composizione, nella misura necessaria e per tutti il tempo necessario”, e a “valutare ogni azione e ogni contingenza”. Una riedizione del “whatever it takes” propugnato per anni, e richiesti più o meno direttamente da Mario Draghi. Fra le misure indicate, anche prestiti di emergenza e le linee di liquidità a breve termine per i Paesi con fondamentali macroeconomici solidi.
Un’aperura senza condizioni per tenere sotto controllo i mercati e limitare gli spread, che negli ultimi giorni erano saliti. Una linea in sintonia con l’Unione europea che la prossima settimana affronterà uno dei Consigli più importanti della sua storia, in cui si decideranno cifre e strumenti per far fronte alla crisi che costerà più di sette punti di Pil al continente nel 2020.
Intervenendo al Parlamento europeo la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha confermato che “il bilancio pluriennale europeo sarà la guida della ripresa e ne useremo la potenza per fare leva per investimenti massicci che servono per far ripartire la nostra economia ed il mercato interno dopo il coronavirus”.
Ursula von der Leyen ha fra l’altro ammesso che molti paesi “erano assenti quando l'Italia ha avuto bisogno di aiuto all'inizio di questa pandemia, e l’Unione – ha aggiunto - ora deve presentare una scusa sentita all'Italia", ma, ha concluso, "le scuse valgono solo se si cambia comportamento” e se tutti capiscono “che dobbiamo proteggerci a vicenda”.
Alessandro Martegani