"Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine". Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde dopo che la BCE ha deciso di ridurre di un quarto di punto i tre tassi di interesse di riferimento per il costo del denaro nell'Eurozona; è il primo taglio da marzo 2016. la BCE ha inoltre migliorato la sua stima di crescita per l'economia dell'Eurozona nel 2024, portandola a più 0,9 percento dallo 0,6 indicato nelle proiezioni dello scorso marzo. Per il 2025 invece la crescita stimata è ora dell'1,4 percento da 1,5 percento indicato ad aprile, per il 2026 è confermato l'1,6 percento. Da rilevare che la BCE ha tagliato i tassi, ma ha alzato le stime di inflazione, Lagarde prevede un corso accidentato con una riduzione lenta e graduale del costo della vita, avverte che il percorso sarà irregolare e non ha dato indicazioni sulle prossime mosse. Le decisioni saranno prese di riunione in riunione, in quanto, questa una delle motivazioni, le pressioni rimangono forti, dal momento che la crescita dei salari risulta elevata, con conseguente aumento del costo del lavoro, e l'inflazione resterà verosimilmente a livelli più alti del tetto programmato del 2 percento per gran parte del 2025. Le proiezioni prevedono un'inflazione media del 2,5 percento quest'anno, del 2,2 il prossimo e dell'1,9 percento nel 2026. A giustificazione del taglio deciso questo giovedì invece, la Bce ricorda che l'inflazione è scesa di 2,5 punti percentuali da settembre 2023.
Delio Dessardo