Foto: EPA
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Un confronto acceso durante il quale l’attuale cancelliere in carica ha lanciato pesanti accuse al suo rivale Friedrich Merz, in vista delle imminenti elezioni, previste per il 23 febbraio. Al centro dello scontro, la controversa decisione del cristianodemocratico di cercare l'appoggio dell'estrema destra tedesca, Alternativa per la Germania Afd, per far approvare una legge restrittiva sull'immigrazione. Tale mossa, secondo Scholz, avrebbe rappresentato una grave trasgressione dell'inviolabile principio della non collaborazione con le forze politiche estremiste, suscitando un'ondata di sdegno sia nell'ambito istituzionale sia nell'opinione pubblica: un’alleanza, ha proseguito il Cancelliere, pericolosa e che costituirebbe una grave minaccia per i principi fondanti dell’Unione Europea, mettendo a rischio la sua stessa esistenza come comunità giuridica. Inoltre, ha criticato le politiche economiche di Merz, accusandolo di favorire una drastica riduzione delle tasse per le fasce più ricche della popolazione a discapito della classe media. Una serie di punti che l’avversario ha respinto definendoli privi di fondamento. Ha difeso la sua decisione di cercare alleanze politiche più ampie, pur escludendo categoricamente qualsiasi collaborazione con partiti estremisti a livello governativo. Ha inoltre criticato Scholz di aver gestito in modo disastroso l'economia tedesca, evidenziando l'aumento esponenziale della disoccupazione con circa 400 mila persone in cerca di lavoro e il numero crescente di aziende in crisi, stimato in circa 50 mila. Nel frattempo, gli attuali sondaggi suggeriscono una possibile vittoria della coalizione conservatrice, grazie al vantaggio di Merz che detiene il 30% delle preferenze. Il partito dell’attuale cancelliere, l’SPD, che guida il Paese dal 2021 ha invece visto scendere il sostegno al 15-18%, che lo porterebbe dietro all’estrema destra Afd, piazzata intorno al 21%. Tuttavia, la campagna elettorale si preannuncia ancora molto incerta, con entrambi i candidati impegnati a conquistare il consenso dei propri sostenitori.

Alessia Mitar