La Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo zero, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a 0,50%. Lo ha reso noto la stessa BCE, confermando che gli acquisti dei titoli di Stato riprenderanno dal primo novembre a un ritmo di 20 miliardi di euro al mese, nell'ambito del Quantative easing.
Si tratta dell'ultimo consiglio della Banca centrale europea presieduto da Mario Draghi. Nel suo discorso di congedo, ha avvertito che per lo scenario economico dell'Eurozona "i rischi restano al ribasso, a causa della protratta incertezza geopolitica, del protezionismo e delle vulnerabilità delle economie emergenti. L'Eurotower - secondo il presidente uscente - resta pronta a modificare tutti i suoi strumenti monetari per far risalire l'inflazione. È necessaria una politica accomodante ancora a lungo", ha precisato. Secondo Draghi, "il rischio principale è una recessione, che sia a livello globale o dell'Eurozona. Purtroppo, tutto ciò che è accaduto dalla decisione di politica monetaria di settembre ha mostrato abbondantemente che la nostra determinazione ad agire tempestivamente era giustificata", ha aggiunto.
Prima di lasciare il posto a Christine Lagarde, Mario Draghi ha affermato di sentirsi "come qualcuno che ha cercato di rispettare il mandato nel miglior modo possibile".


E. P.

Foto: Reuters
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