Una risposta calibrata e tranquilla per esprimere contrarietà alle ultime reazioni di Israele, perché secondo il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Albares, esistono cortesie e consuetudini diplomatiche che non possono essere violate. "Stiamo analizzando la risposta corretta," ha spiegato, precisando che la Slovenia, il cui governo ha approvato giovedì scorso il riconoscimento della Palestina, "ha chiesto di unirsi al gruppo," dato che "sta subendo pressioni simili." Secondo il ministro Albares, anche il divieto imposto da Israele al consolato generale di Spagna a Gerusalemme di fornire assistenza ai palestinesi è sbagliato e da condannare. Per il governo spagnolo, l'imposizione di Tel Aviv rappresenta un ostacolo al normale lavoro della missione. A tal proposito, il ministro ha fatto riferimento alla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari, che la Spagna rispetta in maniera scrupolosa. Intanto, gli esperti dell'ONU in materia di diritti umani hanno invitato tutti i Paesi a seguire l'esempio dei 146 Stati membri delle Nazioni Unite che hanno riconosciuto lo Stato della Palestina. Hanno ricordato che si tratta di un passo importante anche nel riconoscere i diritti del popolo palestinese e della sua lotta e sofferenza per la libertà e l'indipendenza. Gli esperti ONU credono che la Palestina debba godere della possibilità di esistere e determinare il proprio destino. Ciò rappresenta un presupposto fondamentale per assicurare la pace in Medio Oriente, sostengono, sottolineando l'importanza di partire da un'immediata cessazione delle ostilità.
M.N.
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