La strage di Hanau, non lontano da Francoforte, dove stanotte sono morte undici persone e quattro sono rimaste ferite, è stata classificata come un "presunto atto di terrorismo" di matrice probabilmente "xenofoba" dagli inquirenti della Procura federale tedesca, che ha acquisito le indagini. Lo ha confermato il Ministero dell'Interno dell'Assia. A colpire è stato un 43.enne tedesco, sostenitore di teorie di estrema destra e spinto dall'odio per gli stranieri. Stando alla Bild on line, in uno scritto ritrovato dagli inquirenti, lui stesso avrebbe rivendicato il massacro, affermando che "alcuni popoli che non si possono più espellere dalla Germania vanno annientati". Tesi razziste e xenofobe sono inoltre contenute in una pagina su internet attribuita all'attentatore. Nel bilancio dei morti figurano anche l'attentatore e sua madre, i cui corpi sono stati ritrovati senza vita nel loro appartamento. Il killer ha preso di mira due bar frequentati dalla comunità turca.
"Ci aspettiamo che le autorità tedesche facciano il massimo sforzo per far luce sulla strage di Hanau. "Il razzismo è un cancro collettivo", dice il portavoce del presidente turco Erdogan, esprimendo le condoglianze di Ankara ai familiari delle vittime. Messaggi di cordoglio dai vertici istituzionali europei. La cancelliera Angela Merkel ha annullato tuti gli impegni per seguire gli sviluppi delle indagini. L'ultima strage vissuta in Germania è quella del mercatino di Natale del dicembre 2016 a Berlino, dove il tunisino Anis Amri uccise dodici persone travolgendo la folla con un camion. L'attentatore era rimasto poi ucciso alcuni giorni dopo alle porte di Milano, in un conflitto a fuoco con la polizia italiana. Lo scorso ottobre invece a Halle un ventisettenne neonazista ha attaccato una sinagoga e un fast food, uccidendo due persone. Anche in quel caso si è rischiata una carneficina.
Delio Dessardo