Foto: Radio Capodistria
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L’anno 1954 rappresenta una data simbolo per Muggia e per l’intera area di confine. Non è la prima volta che la cittadina ricorda questi eventi, ma in passato lo ha sempre fatto con un velo di malinconia. La mostra “1954: Trieste, i confini di Muggia e la zona B” si propone di offrire uno sguardo riflessivo su quel periodo, permettendo ai visitatori di comprendere le implicazioni storiche e sociali, ma soprattutto ricordare.

Foto: Radio Capodistria
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Abbiamo parlato proprio di questo con Franco Biloslavo, responsabile della Sezione di Muggia della Lega Nazionale. “Non è la prima volta che a Muggia si ricordano gli avvenimenti del 1947, 1954 e di tutto quello che è stato il momento storico che ha determinato anche la riduzione dei confini e l’esodo dei muggesani, ma non è mai stato vissuto a Muggia in maniera gioiosa.

Foto: Radio Capodistria
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Il ritorno all'Italia per Trieste ha un significato, per Muggia è sempre stato qualcosa di diverso. Un po’ la tristezza dei villaggi abbandonati, del piccolo esodo e specialmente di alcune nostalgie. Su questa storia non si è mai colto l'attimo gioioso dei tanti muggesani che grazie al ritorno di Trieste all'Italia, ma intesa Trieste come provincia come territorio più esteso, per cui anche inclusa Muggia, aveva rappresentato. I muggesani sono rimasti a casa loro, i capodistriani quasi tutti se ne sono andati, per cui Muggia ha vissuto un momento particolare e di privilegio se vogliamo, però, non l’ha mai riconosciuto”.

Immagini, documenti e cimeli, ma la mostra inizia con una fotografia in particolare, come spiega Biloslavo. “Tutto inizia con la fotografia in cui c'è la Topolino con i triestini gioiosi, che sventolano la bandiera italiana per il ritorno di Trieste all'Italia. C’è la capretta per la tristezza di aver dovuto rinunciare a un'area geografica storicamente italiana, dove tanti italiani hanno dovuto andarsene dalle proprie case.”

La mostra presso il Museo d’arte moderna “Ugo Carà” di Muggia sarà visitabile dal 14 al 26 gennaio 2025.

B.Z.