Attenzione costante e collaborazione con il governo nazionale: è questa la linea ribadita anche oggi dal presidente Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha incontrato a Trieste i rappresentanti del sistema bancario regionale per valutare i primi provvedimenti a sostegno delle attività economiche danneggiate dall’emergenza.
Provvedimenti come la chiusura delle scuole e la riduzione delle attività che possono veicolare il virus, ha detto il governatore a margine dell’incontro, sono in ogni caso necessari per tenere sotto controllo la situazione, che però deve essere monitorata costantemente
“Siamo attenti, anche se l’evolversi della situazione non permette di fare previsioni di lungo periodo. È chiaro però che penso che le misure messe in campo fino adesso siano le migliori possibili, sia per quanto riguarda la scelta della scorsa settimana di fare un'ordinanza assieme al Ministero della salute, sia per l'ordinanza di questa settimana sulla chiusura di scuole e università. È chiaro che noi siamo sotto il Dpcm a livello nazionale, però credo che università e scuola, non è una mia opinione lo dicono gli esperti, siano gli aspetti che necessitano di attenzione, e su questo abbiamo operato una scelta”.
La collaborazione col governo italiano è soddisfacente?
“In questo momento penso sia necessario collaborare: non è un'opportunità, non è un'opinione, deve essere un dovere. Ovviamente deve essere reciproco e deve essere a livello inter istituzionale. Dopodiché, alla fine di tutto, potremo anche decidere chi ha fatto bene e chi ha fatto male, però in questo momento serve responsabilità”.
Ci sono contatti con il governo sloveno per quanto riguarda i controlli lungo le frontiere?
“In questo momento i rapporti con l’estero li sta tenendo tutti il governo nazionale. Io ho avuto modo di sentire il presidente della Carinzia, abbiamo fatto una videoconferenza la scorsa settimana, e c'è ovviamente un coordinamento internazionale. Devo dire però che in tutto questo vedo molto la mancanza delle istituzioni europee. A gennaio, quando si sapeva dell'emergenza coronavirus in Cina, non c'è stata una presa d'atto e non ci sono state delle scelte congiunte tra paesi europei, e questo ha messo tutti in pericolo”.
Nel corso dell’incontro con gli istituti di credito Fedriga ha esaminato le varie possibilità d’intervento nell’immediato e nel medio periodo, per sostenere le attività economiche messe in difficoltà dall’emergenza. “Tutti – ha spiegato il governatore - hanno già dato disponibilità. Alcuni istituti di credito hanno già iniziato con misure specifiche sul singolo cliente, valutando le misure di prima emergenza, dopodiché a livello nazionale stanno facendo un piano, anche per il medio periodo, che è fondamentale per non strozzare le imprese e i professionisti. Le ripercussioni dell’emergenza si vedranno nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, magari proprio in corrispondenza con la scadenza di mutui o con la scadenza di linee di credito.”
“C’è stata massima disponibilità da parte di istituti di credito, che mi hanno segnalato anche il rischio dell’entrata in vigore, il 30 giugno, di due regolamenti europei che rischiano di andare a bloccare il credito che le banche possono erogare in modo agevole. In un momento come questo mi sembra inopportuno, ed è per questo che voglio coinvolgere anche altri governatori per scrivere al Premier Conte e al ministro dell'economia, al fine di rivedere la possibilità che questi regolamenti entrino in vigore”.
Alessandro Martegani