Una struttura sanitaria solida, test rapidi, protocolli precisi e capacità di adattamento alla situazione: così il Friuli Venezia Giulia intende affrontare la possibile seconda ondata di contagi mantenendo aperte le attività economiche e soprattutto le scuole.
Il presidente della regione, Massimiliano Fedriga, accanto agli assessori alla salute Riccardo Riccardi e all’istruzione Alessia Rosolen, hanno presentato il nuovo protocollo per la gestione dell’emergenza Covid nelle scuole, un documento realizzato con l’Ufficio scolastico, medici e pediatri, per chiarire quando, per ragazzi e docenti, è necessario fare un tampone prima di tornare in classe. “L’idea – ha detto Fedriga - è quella di chiarire quali sintomi devono indurre a un sospetto caso Covid e quali no. Un raffreddore lieve, un mal di testa o tosse non acuta non sono preoccupanti, mentre bisogna verificare in presenza di febbre, sintomi respiratori acuti o vomito prolungato”.
Per ora i dati dell’epidemia in regione sono sotto controllo, ha detto Riccardi: i casi di contagio sono inferiori quelli di altre regioni, e il Friuli Venezia Giulia è preparato ad affrontare la situazione con una struttura sanitaria all’altezza, e l’arrivo, grazie alla collaborazione con il Veneto, dei primi 12.500 test rapidi messi a disposizione delle scuole.
Alessia Rosolen ha sottolineato come i dati confermino come non siano le scuole i principali veicoli di contagio, segno che l’organizzazione sta funzionando, e ha auspicato un ragionamento anche su altri aspetti come il trasporto pubblico, con l’obiettivo di scongiurare una nuova chiusura. Occorre però non sovraccaricare i trasporti, o alternando la didattica in presenza e distanza per gli ultimi anni, o utilizzando altre reti di trasporto. "La chiusura delle scuole sarebbe una sconfitta che né Stato né Regione possono accettare", ha aggiunto Rosolen.
Fedriga ha ribadito le necessità che il governo nazionale non imponga regole che appaiano in contrasto con i diritti fondamentali, o poco ragionevoli, evitando posizioni ideologiche o polemiche inutili. Riguardo l'ultimo Dpcm, Fedriga ha ribadito lo scarso tempo a disposizione per un'analisi approfondita del testo su cui, ha detto, "sarebbe stato possibile prendersi ancora un giorno per fare delle valutazioni; contestiamo alcuni passaggi sulle feste private e sulle chiusure dei bar, rispetto alle quali va garantito un ristoro economico".

“Le posizioni oltranziste non sono accettabili - ha spiegato - : tutti ci dobbiamo mettere in discussione e le soluzioni vanno studiate mese per mese, perché la situazione cambia costantemente. Serve grande senso di responsabilità, senza polemiche inutili: tutti devono impegnarsi per il contenimento dell’epidemia. Questa battaglia si vince solo se tutti combattono assieme, mantenendo il difficile equilibrio tra tenuta sanitaria e sistema economico-sociale. I cittadini devono adottare tutte le dovute attenzioni: distanziamento, igienizzazione delle mani e uso della mascherina. Dobbiamo proteggere le persone più fragili della nostra comunità, come abbiamo fatto nei momenti più critici della prima fase”. "Solo così potremo mantenere il difficilissimo equilibrio tra tenuta sanitaria e tenuta economica della Regione e del Paese".
Sul trasporto pubblico locale Fedriga si è detto “molto preoccupato”. “Se è vero che, secondo i dati rilevati attraverso i conta-passeggeri sugli autobus, non abbiamo mai sforato la soglialdel'80 per cento in Friuli Venezia Giulia, è altrettanto vero che momenti di assembramento rischiano di esserci. O ci forniscono più mezzi o alternative vere non esistono”. “Vediamo se si possono trovare soluzioni. Noi siamo più che disponibili a coinvolgere gli Ncc”.

Riccardi ha poi ricordato come “Uno degli obiettivi sia quello di garantire la possibilità di fare il test più vicino a casa”, e ha sottolineato coem la carenza di personale sanitario non sia dovuta alle mancate assunzioni ma alla carenza di personale qualificato o disposto a venire lavorare nella sanità.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO/ARC
Foto: MMC RTV SLO/ARC