Secondo la CGIL di Trieste le ultime dichiarazioni dell'Assessore Rosolen sugli ex-lavoratori in somministrazione della Arvedi non sono del tutto corrette. Il sindacato precisa che la Regione ha qualche merito solo per i 14 lavoratori che, a vario titolo risultano impiegati in corsi o che hanno rifiutato di prendervi parte, ma risulta invece non corretto inserendovi i 52 occupati che invece sono in continuazione di contratto di lavoro presso le agenzie interinali, con il quale entrarono all'interno della Ferriera di Servola.
Questo, ribadisce il sindacato, non significa però che siamo occupati, ovvero che stiano lavorando, seppure alcuni siano stati ricollocati presso altre aziende, mentre la maggior parte rimane senza impiego con una minima indennità garantita. Inoltre, chi è riuscito ad essere ricollocato dalle agenzie, in molti casi lo è stato per pochi mesi, in sostituzione ferie e, in ogni caso, sempre con contratti brevi, rinnovati di mese in mese, che non garantiscono alcuna prospettiva né alcuna stabilità, quindi una realtà ben lontana dalle promesse fatte. Peraltro, sottolinea la CGIL, la ricollocazione è avvenuta esclusivamente su iniziativa dei lavoratori stessi o delle agenzie presso le quali lavorano, non certo grazie all'interessamento delle Istituzioni.
Quindi, risultando sulla carta occupati, in forza di quel contratto, a parere dei rappresentanti sindacali, la politica ritiene che il problema sia risolto.
Nel comunicato, inoltre, non mancano critiche al Governo, visto che si evidenzia "la latitanza del Ministro Patuanelli, che ha già mostrato più volte l'inadeguatezza al ruolo e la pochezza della sua azione politica e che ancora più vergognosamente ha sempre rifiutato di instaurare un confronto costruttivo, nell'interesse dei lavoratori, con la stessa CGIL, cestinando sistematicamente ogni nostra ripetuta richiesta d'incontro".
Davide Fifaco