Foto: Radio Capodistria
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È dal 2021 che il consigliere Fogar trova un momento per organizzare un’assemblea, un ritrovo informale, con i cittadini del Comune di Muggia, per fare il punto della situazione dell’anno passato e mettere in luce le problematiche che interessano l’intera comunità. Confronto che è arrivato a distanza di pochi mesi da un periodo che sconvolgerà la quotidianità della cittadina, a partire dai lavori che interesseranno il centro di Muggia, ovvero il raddoppio della Galleria e la conseguente nuova viabilità. Riguardo questo intervento, che dovrebbe concludersi e realizzarsi nel 2026, le informazioni più rilevanti che hanno toccato la preoccupazione di alcuni cittadini è la modalità in cui procederanno i lavori, in quanto le due strade principali che collegano il centro alla zona costiera subiranno un drastico cambiamento di percorribilità. Questo però non è l’unico intervento tanto discusso da Fogar, che è stato tirato fuori durante l’assemblea. Quale sarà il futuro della Valle delle Noghere? Sembra sia stato già deciso. Il consigliere ha presentato l’idea iniziale che avrebbe portato in quella zona dei nuovi insediamenti manufatturieri ed artigianali ad impatto inquinante e acustico pari a zero, e conseguenti 300 posti di lavoro, proposta che però non ha visto la luce. Infatti, il prossimo passo, ha spiegato Fogar, sarà la costruzione di 130 stalli per un parcheggio di Tir in movimentazione 24 ore su 24 sull’esistente viabilità. Ma non è tutto: Fogar è arrivato a parlare anche della questione “emergenza povertà a Muggia”. A tal proposito secondo gli ultimi dati che ha reperito dall’INPS, i residenti del Comune che attualmente ricevono i sussidi sono 3.200, numero che ha ricordato diverse volte, come ha spiegato, vista la mancanza di azioni da parte dell’attuale amministrazione circa la crescente crisi economica che sta mettendo in difficoltà molte famiglie muggesane, che non ricevono alcun sostegno. Il consigliere comunale, nonostante la poca affluenza all’assemblea, alla quale hanno partecipato meno di dieci persone, ha attribuito le problematiche del Comune alla “politica che decide senza informare”, e l’unica soluzione, secondo lui, è cambiare “metodo”, per poter raggiungere un benessere all’interno della comunità.

B.Ž.