Nessun aumento dei trasferimenti di migranti, ma un’attività costante e sotto controllo in collaborazione con altre prefetture italiane. Il Prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, smentisce le ricostruzioni che parlano di assenza di trasferimenti dal Friuli Venezia Giulia e d’incapacità di gestire il flusso dei migranti, e, a margine di un incontro a Trieste dedicato al piano sicurezza alla Risiera di San Sabba, rassicura sulla capacità di gestione del ministero dell’interno e delle prefetture nella gestione dei flussi migratori che giungono dalla Rotta Balcanica e delle richieste di protezione internazionale.
“Mi trovo molto spesso – dice - a leggere alcune narrazioni, un po’ strumentali, riguardo i trasferimenti, che in realtà non si sono mai interrotti. Nel corso dell'anno orami trascorso dal Friuli Venezia Giulia, grazie alla rete importante costituita dalle prefetture coordinate del Ministero dell'Interno, si sono fatti degli sforzi incredibili, tanto da spostare dal Friuli Venezia Giulia la bellezza del 2.500 persone, quindi non parliamo di poca cosa.”
“Anche se è diffusa la sensazione che queste persone, nel momento in cui vanno via da Trieste, scompaiano – aggiunge – devo ricordare che non è così: in ogni posto in cui vengono trasferiti c’è l’esigenza, lo stesso tipo di esigenza e tensione, che si può avere qui nel trovare nuove soluzioni, e si tratta di soluzioni che sono da costruire via via. Io ringrazio tutti i colleghi, di tutte quante le prefetture che sono state coinvolte in queste operazioni, penso alla Lombardia, penso al Veneto, all'Emilia Romagna, alla Sardegna: tanti posti meta di questi trasferimenti”
“In meno di un mese, diciamo a partire da metà di dicembre più o meno, da Trieste sono state trasferite 350 persone e sono numeri significativi: parliamo, su tutto il Friuli Venezia Giulia, nel corso del 2023, di 20 mila presenze. Ho letto alcune teorie un po' fantasiose sul numero delle persone che poi fanno la richiesta di protezione internazionale, ma il tema di fondo è che il titolo all’accoglienza all'interno dei centri si ha già quando si preannuncia la volontà di presentare una richiesta di protezione internazionale, e noi non siamo sui numeri che ho letto e che ho sentito. La media settimanale è di 25, ma abbiamo punte di molto superiori, quindi noi ci troviamo all'interno di una condizione di pressione migratoria significativa sul confine orientale, che poi si va a sommare a quella che proviene dagli sbarchi, eppure, nonostante questo, il sistema, proprio grazie alla regia incredibile del Ministero dell'Interno, alla rete essenziale delle prefetture, ha tenuto”.
“In questo momento i numeri sono molto poco significativi rispetto ad alcune punte che avevamo raggiunto nel corso dell'estate, sono fisiologici e vengono via via riassorbiti, come sta avvenendo in questo periodo”.
Alessandro Martegani