Cinque persone in uniformi del Reich in un cinema di Spilimbergo per "Comandante" il film con protagonista Pierfrancesco Favino. Lo ha reso noto sul proprio profilo Facebook un esponente locale di Fratelli d'Italia, Bruno Cinque, postando alcune foto e scrivendo: "Abbiamo presenziato per una comparsa scenica con alcuni elementi delle associazioni d'arma e alcuni amici in uniforme storica!".
Non si è trattato di cittadini comuni, ma di esponenti locali di Fratelli d'Italia. Quanto accaduto è stato poi rilanciato dalla sezione provinciale del Fante di Spilimbergo, con le foto del gruppetto con le divise del Reich e lo slogan "I Fanti sempre presenti". Una scelta politica, dunque, visto che il film narra le gesta belliche di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini durante la Seconda Guerra mondiale. L'idea di proiettare «Comandante» è stata dell'associazione «Il Circolo», col patrocinio del Comune, retto da una amministrazione di destra.
L'episodio ha scatenato una bufera politica, per la quale è stata annunciata un'interrogazione parlamentare da parte del segretario regionale di Sinistra Italiana, Sebastiano Badin.
Successivamente anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni,e la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito democratico, sono intervenuti sulla questione. Quest'ultima ha dichiarato: "Ha un aspetto grottesco e preoccupante la messa in scena con divise naziste organizzata a Spilimbergo da esponenti di destra al film Comandante. L'altra sera le forze dell'ordine sono state fatte intervenire a Milano per identificare un cittadino che in teatro lancia un grido antifascista e quasi contemporaneamente un gruppo di cittadini possono presentarsi in un teatro in Friuli vestiti da militari della Whermacht, senza che nessuna autorità abbia da dire o fare nulla. Chiediamo al ministro Piantedosi quale criterio si sia applicato nel primo caso e quale nel secondo", ha concluso Serracchianni.
A difendere gli esponenti di Fratelli d'Italia è invece il senatore Roberto Menia, storico esponente della destra, che definisce Bruno Cinque "persona seria" ed invita a lasciarlo in pace.
Intanto la Digos di Pordenone starebbe raccogliendo informazioni, anche per identificare gli ospiti in prima fila vestiti da militari nazisti, mentre Bruno Cinque avrebbe spiegato che oltre alle persone in abiti nazisti sarebbero dovuti essere presenti altri due rievocatori storici, di cui uno vestito da partigiano, che si sarebbe però assentato per un contrattempo.
Davide Fifaco