I casi d’insulti razzisti e a sfondo etnico si moltiplicano sui campi di calcio nel corso delle partite dilettantistiche e giovanili disputate dalle squadre della minoranza slovena in Italia.
A denunciarlo è Ivan Peterlin, presidente dello Zsšdi, l’Unione delle associazioni sportive slovene in Italia, che con una nota ha chiesto al presidente della Figc regionale, Ermes Canciani, maggiore attenzione al fenomeno.
“Vorrei esprimere la mia preoccupazione – dice Peterlin nella nota ripresa dai quotidiani locali di Trieste in questi giorni - per alcuni episodi negativi che nelle ultime settimane hanno segnato una recrudescenza di insulti con il noto appellativo ‘sc'iavi’ rivolto ad alcuni giocatori delle nostre squadre che gareggiano nei campionati locali e regionali, sia a livello giovanile sia senior”.
Peterlin ricorda alcuni episodi concreti, a partire da due incontri del campionato di prima categoria fra il Mladost di Doberdò contro il Calcio Ruda e l’Azzurra, in cui “i giocatori avversari hanno insultato i nostri giocatori e il pubblico”. Scene simili, purtroppo non riportate dagli arbitri nei referti di gara, si sarebbero ripetute a Trieste in una partita del campionato giovanile under 15 tra Zarja e Sant'Andrea- San Vito, e in un match del campionato under 17 tra il Vesna di Santa Croce e l’Unione Fincantieri Monfalcone.
“In alcuni casi – ha aggiunto Peterlin - i club si sono scusati con noi, e siamo consapevoli che tale comportamento è limitato a un ristretto gruppo di persone, ma chiediamo comunque di far presente agli arbitri di osservare con attenzione ciò che accade e riportare simili episodi nei referti di gara come previsto dalle regole”.
Un invito che sembra esser stato recepito dal presidente della Figc regionale Canciani, che ha già annunciato che prenderà provvedimenti immediati.
Alessandro Martegani