Un edificio storico della Comunità slovena di Trieste, inaugurato esattamente 120 anni fa, dopo varie vicissitudini patite durante il regime fascista ed anni di oblio, grazie ad un restauro totalmente finanziato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia è tornato a nuova vita ed ora ospiterà la Biblioteca Nazionale slovena e degli Studi, l'Istituto Sloveno di Ricerca e due associazioni slovene locali.
La cerimonia di presentazione della rinnovata struttura ha visto la partecipazione della presidente della Repubblica slovena, Nataša Pirc Musar, affiancata per questa occasione dal governatore Massimiliano Fedriga e dal sindaco Roberto Dipiazza.
Proprio il sindaco ha aperto la serie di
interventi istituzionali, ricordando il progressivo miglioramento di rapporti tra Italia e Slovenia dopo il difficile dopoguerra e come ormai di consueto nei suoi discorsi, ha citato il suo ruolo nell'organizzazione del "Concerto dei tre Presidenti", quando Piazza Unità ospitò i presidenti della Repubblica di Italia, Slovenia e Croazia.
Fedriga ha ribadito come il restauro del Narodini dom di San Giovanni, ma anche la riconsegna dell'edificio di via Filzi, testimonino l'amicizia tra Italia e Slovenia. Il governatore ha inoltre sottolineato come le minoranze siano la vera ricchezza del territorio che fanno comunque tutte parte della medesima comunità.
La presidente Pirc Musar, ha definito
"un'importante conquista per la comunità slovena di Trieste" la possibilità di utilizzare questo nuovo edificio, ma ha anche espresso l'auspicio che possa essere utilizzato da tutti, soprattutto dai giovani, non solo quelli appartenenti alla minoranza. Pirc Musar, in conclusione del suo discorso, ha anche spiegato come debbano essere le istituzioni di entrambi i Paesi a guidare e consolidare i rapporti tra le persone, insegnando a guardare verso il futuro.
Al termine della cerimonia vi è stato un faccia a faccia privato tra la presidente Pirc Musar, Fedriga e Dipiazza e nel successivo incontro con i giornalisti è stato rivelato che, inevitabilmente si è parlato anche della questione migranti. La presidente slovena ed il presidente del Friuli-Venezia Giulia concordano sul fatto che serve maggiore cooperazione a livello europeo.
Questo un estratto delle parole di Nataša Pirc Musar: "Abbiamo affrontato la questione dei migranti, che è una questione molto complessa. Ritengo che l'Unione Europea, dal 2015, considerando tutto ciò che sta accadendo a Lampedusa e non solo, abbia lasciato sole l'Italia e la Grecia, sole ad affrontare una questione molto complessa e difficile. La Ue deve fare di più e soprattutto lo deve fare basandosi sul principio di solidarietà".
Queste, invece, le dichiarazioni di Massimiliano Fedriga: "Ho voluto sollevare con la presidente la criticità della rotta balcanica, condivisa anche dalla stessa presidente. E' un tema che non è oggetto del bilaterale Friuli-Venezia Giulia e Slovenia perché non abbiamo competenze sulla questione migratoria, però è una criticità che viviamo e penso che nelle prossime settimane ci sarà anche un incontro tra Governo sloveno e Governo italiano. Uno dei temi da trattare è sicuramente la questione degli ingressi illegali. Ho fatto presente che bisogna rafforzare la cooperazione tra Italia e Slovenia ed anche con la Croazia, perché altrimenti rischiamo che tutti ci rimettano in una 'non gestione' della rotta balcanica".
Davide Fifaco