Tutti a San Giovanni fra due anni e un probabile rientro al Narodni Dom fra dieci, ma solo se alla Biblioteca Nazionale e di Studio saranno dedicati due piani del palazzo recentemente restituito alla minoranza slovena di Trieste.
Il futuro della sezione per i giovani lettori della Biblioteca Nazionale Slovena sembra ormai definito, anche se il confronto è tutt’ora in corso: a marzo, a pochi giorni dalla storica restituzione alla minoranza slovena di Trieste del Narodni Dom, edificio che dovrebbe diventare il fulcro dell’attività culturale e sociale della minoranza, la dirigenza della Biblioteca aveva annunciato il trasferimento della sezione, che ospita quotidianamente intere classi di bambini delle scuole slovene, nella nuova Narodni Dom del quartiere di san Giovanni, molto più decentrato rispetto alla centrale via Filzi.
La decisione era legata alla maggior vicinanza della nuova struttura alle scuole con lingua d’insegnamento slovena, ma i genitori avevano reagito, avviando una raccolta di firme, che in poche settimane aveva raggiunto quasi mille sottoscrizioni, non solo di genitori, anche di docenti, scrittori e studenti. Fra le critiche mosse alla dirigenza il fatto che in realtà a San Giovanni ci sono soprattutto scuole superiori, che non utilizzano più la sezione, e la difficoltà nel raggiugere la nuova sede con i mezzi pubblici.
Una mobilitazione che però, nonostante qualche apertura iniziale, per ora non ha determinato un cambio di rotta da parte della dirigenza: anche nel corso dell’Assemblea generale ordinaria della Biblioteca nazionale e di studio è stato confermato che la sezione per i giovani lettori nel 2024 si traferirà a San Giovanni, accanto al Dipartimento di Storia ed Etnografia. La presidente della Biblioteca, Mariza Škerk, ha però aggiunto che fra dieci anni, il tempo stimato per trovare una nuova sede alla Scuola per interpreti e traduttori e ristrutturare il Narodni Dom, l'intera biblioteca sarà nuovamente trasferita in via Filzi, ma a patto che la Biblioteca abbia almeno due piani del palazzo a disposizione.
Proprio la disponibilità di spazi è una delle motivazioni addotte dalla dirigenza per la necessità del trasferimento, accanto alla necessità per l’attuale sede di chiudere ad agosto a causa delle vacanze universitarie.
Alessandro Martegani