Gli ordini del giorno a tema ambientale e urbanistico hanno occupato buona parte della seduta del Consiglio comunale di Trieste, la prima dopo la pausa estiva.
All’ordine del giorno c’erano, fra le altre cose, una serie di ordini del giorno sulla variante del piano regolatore e al bilancio, che hanno impegnato i consiglieri in particolare dell’opposizione, che hanno però visto respinte sistematicamente le proprie proposte.
La discussione si è accesa sul tema del Parco della pace, la struttura in via di realizzazione, da anni, sul terreno dell’ex Poligono di Opicina, dove furono fucilate un centinaio di persone per mano del regime nazifascista. Per completarlo servirebbero 150 mila euro, che dovrebbero arrivare da ricavi del Comune ma, nonostante annunci e affidamenti della gestione degli anni scorsi, e la dichiarata intenzione del sindaco di completare l’opera, come ha segnalato il consigliere Štefan Čok del Pd, tutto è ancora in una fase di stallo. Čok ha chiesto d’intervenire “per dare dignità ai caduti”, una richiesta appoggiata da altri due esponenti del Pd, e appartenenti alla comunità slovena, Stefano Ukmar, che ha sottolineato come in due anni il comune non sia riuscito a trovare 150 mila euro per mettere a posto questo luogo e creare il parco della Pace, e Valentina Repini, che ha ricordato come il tema fu posto in Consiglio comunale già nel 1949, e si trascini da decenni. La proposta è però stata respinta dall’aula con i voti contrari della maggioranza, nonostante la disponibilità manifestata dallo stesso sindaco Dipiazza.
“Il Consiglio comunale – hanno detto i consiglieri del Pd Čok, Barbo, Ukmar e Repini al termine della seduta - avrebbe avuto l'opportunità di risolvere finalmente una questione rimasta irrisolta da ottant'anni: nonostante avessimo anche interloquito con il sindaco, che si era detto convinto che questa annosa e troppo lunga vicenda dovesse finalmente concludersi, la maggioranza ha bocciato l’ordine del giorno. Non è una questione di urgenza: è una questione di dignità e di rispetto.”.
L’aula però si è accesa sulla discussione sul piano di Emergenza di Protezione civile, quando il consigliere di Insieme Liberi, Ugo Rossi, ha ribadito posizioni peraltro già note, negando fra l’altro l’esistenza della pandemia e l’efficacia dei vaccini, scatenando la bagarre in aula, e la reazione di Rossi. Nella confusione sono volati anche degli insulti e alcuni consiglieri (Polacco e Babuder di Forza Italia) si sono avvicinati a Rossi per cercare di calmarlo. Rossi alla fine è stato invitato dal Presidente Panteca ad allontanarsi dall’aula per ristabilire l’ordine, mentre sia da parte della maggioranza sia da parte dell’opposizione ci sono stati intervertì di biasimo per le parole del collega.
Maggioranza e opposizione si sono poi scontrate sulle richieste, poi votate dal centro destra, di rinvio di alcuni provvedimenti e di chiusura dei lavori, accusando Giunta e maggioranza di non voler consentire il confronto e la democrazia.
In precedenza alcuni ordini del giorno erano stati presentati da Riccardo Laterza, di Adesso Trieste, che ha chiesto di coinvolgere la cittadinanza e tutti i soggetti interessati nell’approvazione delle direttive del piano regolatore, che però, hanno assicurato Alberto Polacco di Forza Italia e l’assessore Michele Babuder, saranno presentate ai cittadini su una piattaforma che permetterà a tutti di dare il proprio parere, sul modello di Barcola. Laterza ha poi chiesto politiche innovative per la politica sulla casa, sottolinenado come, nonostante il calo di popolazione, a Trieste ci sia ancora il problema della casa e dell’accesso all’abitazione, questo a fronte di miglia di case sfitte, e d’inserire le aree tutelate (come al Val Rosandra ma anche il bosco di Bovedo, dove dovrebbe sorgere la stazione dell’Ovovia) nel piano regolatore della città. Per l’assessore Babuder però la questione è superata perché gran parte delle aree protette sono già state inserite nella rete europea Natura 2000.
Altri ordini del giorno hanno poi toccato il tema della prevenzione gli incendi e il consumo e sfruttamento del suolo.
Nel corso della seduta, su sollecitazione di Laterza, il Sindaco Dipiazza ha poi confermato i contatti per un ampliamento del Park San Giusto da più di 300 posti, con la realizzazione di una scala mobile dal giardino di via San Michele. Si tratta però solo d’ipotesi, ha confermato anche l’assessore Babuder, senza progetti concreti. Un’ipotesi che è stata però contestata dall’opposizione, che ha sottolineato come sul fronte dei parcheggi ci sia bisogno di azioni concrete e soprattutto di politiche che allontanino il traffico dal centro città. “Il caos di quest'estate, con la cancellazione del parcheggio in Molo IV senza l'identificazione di alternative credibili – ha aggiunto Laterza - dimostra che per Trieste servirebbe una seria programmazione della mobilità, che manca totalmente da parte del centrodestra.”
Fra le domande di attualità c’è stato spazio anche per l’emergenza ratti, che sarebbero in aumento città, sempre più evidenti e aggressivi, come segnalato di recente anche dagli stessi dipendenti delle ferrovie in città, e che il Comune sta cercando di limitare sia con la derattizzazione sia con la manutenzione dei cestini e aree pubbliche, ma, ha segnalato l’assessore Babuder, ci sono delle difficoltà nel tenere sotto controllo il fenomeno nonostante le pulizie e gli svuotamenti regolari del cestini, perché si continua ad abbandonare cibo e rifiuti, favorendo proliferazione dei ratti, e molti contenitori delle esche sono stati danneggiati, costringendo a ripetere l’intervento.
Nel corso della seduta il sindaco Dipiazza ha anche ricordato la figura di Renzo de Vidovich, “un uomo delle istituzioni – ha detto - , che è stato testimone dell’esodo e si è sempre impegnato per la difesa italiana dell’Istria e della Dalmazia”.
Alessandro Martegani