Foto: Comune di Trieste
Foto: Comune di Trieste

Altri due esposti, uno alla Corte dei conti, l’altro all’autorità anticorruzione, e un nuovo dossier che raccoglie tutti i punti critici sulle procedure seguite per il progetto. Non si ferma la battaglia del Comitato No Ovovia per impedire la costruzione di un’opera ritenuta inutile e addirittura dannosa per l’ambiente e la città.

Riteniamo che questa delibera, con l'approvazione della valutazione ambientale strategica, non ottemperi minimamente alle disposizioni di legge".

William Starc

I referenti del comitato hanno convocato la stampa e i sostenitori per fare il punto sulla situazione e annunciato l’apertura di due nuovi fronti legali, con altrettanti ricorsi (presentati depositati dai Residenti e dalle Associazioni Ambientaliste, LIPU, Legambiente, WWF), contro la delibera comunale approvata lo scorso novembre, sulla Valutazione Ambientale Strategica, propedeutica alla conclusione dell’iter per la approvazione della Variante n.12 al Piano Regolatore: “È – dice William Starc, coordinatore del Comitato - un ricorso corposo, che riprende tutti i precedenti ricorsi lo rafforza, perché riteniamo che questa delibera, con l'approvazione della valutazione ambientale strategica, non ottemperi minimamente alle disposizioni di legge e soprattutto si rifà ancora, per giustificare tutta una serie di adempimenti, al PNRR che in questo caso non esiste più”.

Foto: Martegani
Foto: Martegani

Proprio per affrontare le nuove battaglie legali è stato aggiornato il dossier sull’Ovovia che mette in luce tutte le problematiche del progetto in nove punti. Fra questi l’incongruenza, secondo i No Ovovia, fra i problemi e le soluzioni. La cabinovia non ridurrebbe affatto l’inquinamento anzi, congestionerebbe l’area di Opicina, sede della stazione a monte, evitando di potenziare mezzi ecologici già presenti e utilizzati come i bus elettrici e il tram. Il Comitato, inoltre, accusa l’amministrazione comunale di aver affrettato i tempi e aver presentato il progetto senza rispettare i principi ambientali e del PNRR, dal quale è stata esclusa, come confermato, hanno detto, dalle recenti sentenze del Tar. Anche nel caso degli espropri, stato spiegato, la procedura seguita è stata paradossale, con errori che hanno costretto il Comune a pubblicare tre volte i preavvisi di esproprio e ad effettuare i sondaggi scortati dalla Polizia.

È giunto il momento di abbandonare questo insano progetto per il quale fino ad oggi non solo si sono spese ingenti risorse finanziarie, ma si sono pure impegnate consistenti risorse umane, sottraendole a compiti istituzionali ben più importanti".

William Starc

“Il procedimento amministrativo è stato caratterizzato da poca trasparenza, forzature, violazioni e dichiarazioni errate, che evidenziamo in questo nuovo dossier che mettiamo a disposizione di chiunque voglia accedervi – ha detto Starc -. Oggi queste anomalie assumono una valenza particolare perché con la perdita del finanziamento del PNRR sono venute meno le regole procedimentali ma anche le condizioni di favore che il Piano garantiva. Il PNRR, infatti, prevedeva percorsi agevolati e uno scudo protettivo che impediva alla Corte dei conti di controllare l’operato dei soggetti beneficiari dei finanziamenti europei, finché l’opera non fosse conclusa e rendicontata. Tutto quanto esposto nel Dossier deriva dal puntuale lavoro che il Comitato Scientifico ha svolto nell’analizzare il processo amministrativo e ha come riferimento gli atti promossi dalle pubbliche amministrazioni coinvolte, atti ai quali si è avuto spesso faticosamente accesso nel corso di questi tre anni”
"Continuiamo a credere – ha concluso Starc - che, a tutela dell’operato delle Amministrazioni Comunale e Regionale, sia giunto il momento di abbandonare questo insano progetto per il quale fino ad oggi non solo si sono spese ingenti risorse finanziarie, ma si sono pure impegnate consistenti risorse umane, sottraendole a compiti istituzionali ben più importanti e a interventi attesi dalla cittadinanza”.

Presente all'incontro del Comitato No Ovovia anche Giovanni Barbo, capogruppo dem in Comune: "Il dossier presentato dal Comitato No Ovovia - ha detto - mette insieme una sfilza di incongruenze nel percorso di un'opera che continuiamo a contestare. Nel ringraziare il Comitato per il lavoro svolto, non possiamo non sottolineare come in un contesto normale il Sindaco e la Giunta, di fronte ai tanti soldi dei cittadini spesi prima della compatibilità urbanistica e alla perdita di un finanziamento superiore alla somma di tutti i lavori pubblici eseguiti in un anno dal Comune, avrebbero avuto il senso di responsabilità e la dignità di farsi da parte. Invece di andare a casa, come sarebbe giusto - ha concluso Barbo - la Giunta insiste con un'opera che la città non vuole."

Alessandro Martegani