Foto: Martegani
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Si avvicinano anche se non del tutto, le posizioni fra Slovenia, Italia e Croazia sul modo di affrontare la lotta all’immigrazione clandestina e l’emergenza terrorismo legata alla crisi in medio oriente.
Il ripristino dei controlli sui confini, la sicurezza interna europea, e la creazione di brigate miste sono stati temi dell’incontro di Trieste fra il ministro dell'Interno Boštjan Poklukar, l’omologo croato, Davor Božinović, e italiano Matteo Piantedosi.
Sul ripristino dei controlli ai confini, e sulla durata e sulle modalità dei controlli i tre paesi, tutti compresi dell’area Schengen, avevano espresso nei giorni scorsi posizioni differenti. La Slovenia ha già stabilito di continuare almeno fino al 19 novembre lungo i confini con Ungheria e Croazia, l’Italia ha prorogato per altri 20 giorni, mentre Zagabria ritiene più utili i controlli sul territorio.

La Slovenia propone l'espansione delle pattuglie miste in un formato trilaterale

Boštjan Poklukar

Posizioni che però al termine del vertice hanno trovato un punto d’incontro sulla cooperazione, in particolare sullo sviluppo di brigate miste, proposte dal ministro Piantedosi, con le forze dell’ordine dei tre paesi, per il pattugliamento dei confini, sia pur con qualche distinguo: “Abbiamo un sacco di questioni comuni - ha detto Poklukar -, attualmente sono già attive delle pattuglie miste fra Italia e Slovenia, e la Slovenia propone l'espansione delle pattuglie miste in un formato trilaterale”, legato alla situazione, piuttosto che un corpo con una struttura stabile, a cui sembra puntare l’Italia.

Foto: Martegani
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“Soltanto con una collaborazione nel settore della sicurezza - ha però aggiunto – si può ottenere un risultato, e se sarà necessario rimarremo ore al tavolo per risolvere i problemi e garantire la sicurezza dei cittadini”. “La Slovenia – ha sottolineato - ha elevato il livello di allarme da basso a intermedio, polizia e intelligence hanno provveduto a seguire la situazione, e per il momento la polizia sta lavorando bene”.
Riguardo i controlli contro l’immigrazione clandestina e il terrorismo Italia e Slovenia, Piantedosi ha invece confermato la volontà di creare brigate miste con le polizie dei tre paesi, con una struttura permanente.

Sulla sospensione di Schengen che, come ha evidenziato Poklukar secondo le normative europee dovrebbe avere un prolungamento di due mesi al massimo, Piantedosi, non ha dato certezze: dureranno, ha spiegato, finché gli esperti dell’intelligence diranno che sono necessari. Piantedosi ha anche sottolineato come i disagi per i cittadini, siano stati ridotti al minimo, rendendo, ha aggiunto inutile la creazione di corsie preferenziali.

Da quando abbiamo iniziato, ha aggiunto “abbiano controllato 18700 persone, rintracciando 300 stranieri, alcuni fermati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, e respinto 220 persone

Matteo Piantedosi

Da quando abbiamo iniziato, ha aggiunto “abbiano controllato 18700 persone, rintracciando 300 stranieri, alcuni fermati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, e respinto 220 persone”. Si prevede un aumento del personale per presidiare anche i valichi secondari, ma soprattutto Piantedosi ha sottolineato più volte come le iniziative ai confini non debbano assolutamente essere interpretate come una difesa o chiusura del territorio nazionale, ma come una tutela comune della sicurezza europea.

Božinović ha invece sottolineato come la Croazia sia il confine esterno dell'UE e abbia una delle polizie più attive e aggiornate sul fronte dell'immigrazione, e come i controlli sui territori abbiano portato a risultati migliori dei posti di blocco lungo le vie principali.
Poklukar ha poi sottolineato la necessità di risolvere il problema della politica dei visti a livello dell'Unione europea e ha affermato che tutti e tre i Ministri lavorano per evitare che gli stranieri entrino nei paesi dei Balcani occidentali come turisti e poi proseguano verso ovest.

Foto:Arc
Foto:Arc

I tre ministri hanno anche ribadito l‘intenzione di dare forma stabile a questi incontri anche allargandoli ad altri paesi interessati alla rotta balcanica.
Prima del vertice il ministro Piantedosi aveva anche presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui ha partecipato anche il governatore del Friuli Venezia, Giulia Massimiliano Fedriga: “Con le decisioni prese oggi Italia, Slovenia e Croazia puntano a potenziare al massimo i controlli e le attività di filtro lungo la rotta balcanica – ha detto - ; adesso inizia anche un confronto tecnico fra i tre Paesi per cercare di applicare con efficacia queste misure e in prospettiva anche di implementarle".
"L'operatività delle brigate miste – ha aggiunto - dipenderà anche dagli incontri tecnici che dovrebbero iniziare nei prossimi giorni. Questo è un passaggio necessario anche per declinare al meglio queste misure nei diversi territori nel rispetto delle legislazioni vigenti nei tre Paesi".
Alessandro Martegani