“Quello presentato dal Comune è tutto, tranne che un progetto definitivo: è un’operazione di marketing con immagini irrealistiche e cifre che partono da presupposti sbagliati”.
Contrattacca su tutta la linea il Comitato “No Ovovia” che ha assistito a distanza, la scorsa settimana, alla presentazione del progetto definitivo della funicolare che dovrebbe attraversare il Porto Vecchio e poi salire fino a Opicina.
I membri del Comitato non nascondono l’irritazione per l’atteggiamento del Comune, che nelle slides utilizzate nella presentazione aveva definito “prive di riscontri scientifici” e “di pancia” le posizioni di chi si oppone alla realizzazione dell’opera.
Soprattutto però l’architetto William Starc, portavoce del Comitato, e gli altri componenti, hanno contestato punto su punto la presentazione del Comune, a partire dalle ditte che realizzeranno l’opera, “tutte, tranne una, con sede non a Trieste, compromettendo quindi uno dei punti di forza delle ragioni del Comune: la ricaduta economica sul territorio”
Anche il calo delle emissioni prodotte dalle automobili, stimato nel 48 per cento, è un dato irrealistico: “Se fosse vero che si abbatte il 48 per cento di CO2, - ha detto ironicamente l’ex rettore dell’Università di Trieste, Maurizio Fermeglia - allora ne facciano due, così risolvono il problema delle emissioni alla base”. “Bernetti (l’ingegnere del Comune direttore del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori pubblici e Patrimonio n.d.r.) o non fornisce le cifre – ha aggiunto – o le basa su assunti e stime del tutto irrealistiche, e se sono sbagliati i calcoli del numero di automobili che ogni giorno si fermeranno nel parcheggio previsto a Opicina, lo sono anche le stime dei passeggeri e quindi del ritorno economico. I dati sul traffico sono presi da un articolo del 1935 basato su un’autostrada tedesca!”.
La critica si è però estesa anche alle stesse immagini in rendering presentate dal Comune, che rappresenterebbero una situazione diversa da quella che si creerebbe una volta realizzata la funicolare: le stazioni sarebbero molto più impattanti, non c’è traccia del disboscamento che sarebbe visibile lungo la salita verso Opicina, le cabine sono rappresentate molto più piccole e vicine al terreno, i piloni molto meno ingombranti di quanto saranno in realtà.
“Non c’è una misura né una proporzione reale in questo piano: perfino la novità, il ponte che dalla stazione di Barcola dovrebbe portare al Faro con una cremagliera, rimane nel campo delle ipotesi, senza un numero, e con poche speranze di reggere, ammesso che si riesca a desumere qualcosa dal disegno”.
Le piante poi confermano che il tratto in salita è disegnato esattamente nella direzione della Bora, che, nonostante le rassicurazioni del Comune, impatterebbe in modo significativo sulla linea.
Oltre alle critiche nel merito, il Comitato ha ribadito anche quelle sulle procedure, confermando la necessità per il Comune, secondo le normative europee di mettere in campo, prima della realizzazione dell’opera, delle compensazioni ambientali (come la realizzazione di aree verdi in zone limitrofe), che al momento non sono nemmeno previste, e sottolineando come sia critico anche il passaggio accanto al faro della Vittoria e l’attraversamento della ferrovia, che al momento non ha avuto alcun via libera da parte delle Ferrovie dello Stato.
Il Comitato sta anche valutando l’organizzazione una nuova manifestazione, ma si deciderà in base ai riscontri dei banchetti che saranno organizzati per raccogliere le adesioni alla petizione contro la Cabinovia da mandare al Parlamento Europeo. Sul fronte giudiziario Starc ha annunciato che l’udienza del ricorso al Tar presentato dal Comitato è stata spostata ad aprile, per consentire alla controparte di presentare nuova documentazione.
Anche per far fronte alle spese giudiziarie, il Comitato ha avviato una campagna di raccolta fondi natalizia con la realizzazione di una cartolina a tema con un appello a San Nicolò, al quale si chiede di portare in dono il tram: “Pensaci tu di questa ovovia non ne posso più!”. “La sfida per bloccare questo progetto inutile, impattante e insostenibile, è ancora lunga – ha detto Starc – ma sarà un regalo per la città intera!”.
Alessandro Martegani