Foto: Martegani
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Un centinaio di persone hanno partecipato nel pomeriggio a Trieste alla manifestazione organizzata da Trieste Pro Patria, gruppo che gravita nella destra radicale triestina e che punta a sottolineare l’italianità della città. La stessa formazione aveva organizzato una manifestazione in città lo scorso ottobre, per celebrare il ritorno di Trieste all’Italia, ma anche, hanno aggiunto i partecipanti, ricordare “l’abbandono della Zona B alla Jugoslavia”.

Foto: Martegani
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Il corteo, sotto il controllo di decine di agenti di polizia, si è mosso verso le 16:00 da piazza Oberdan per raggiugere, pochi minuti dopo, in piazza Libertà, a pochi passi dalla stazione, il monumento che ricorda l’Esodo degli istriani, fiumani e dalmati.
Nel corso del breve tragitto i partecipanti hanno lanciato slogan cari alla destra locale, come “Tito boia”, “Né Slovenia né Croazia, solo Istria, Fiume e Dalmazia”, e “Istria libera”, oltre all’inno di Mameli cantato più volte.
Arrivati al monumento, è stata deposta una corona e sono stati srotolati due striscioni con le scritte “Istria Libera” e “Ierimo, semo, saremo” (“C’eravamo, ci siamo, ci saremo”). In un breve intervento è stata ricordata l’imminente celebrazione del Giorno del Ricordo, ma anche il recente imbrattamento dell’ingresso del monumento nazionale della Foiba di Basovizza. Non è mancato un accenno alla situazione della sicurezza a Trieste, città che ha visto moltiplicarsi i casi di risse e aggressioni negli ultimi mesi, e che vede, è stato detto “un attacco quotidiano ai nostri rioni”.

Alessandro Martegani

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