Dall'esordio nel 1978 con il Vocabolario dignanese-italiano di Giovanni Andrea dalla Zonca, secondo numero della Collana degli Atti, a quello del dialetto di Valle uscito nel 2015 a cura di Sandro Cergna, che ne costituisce il quarantunesimo, sono ben otto i dizionari dialettali che ci ha regalato negli anni il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno. Repertori di voci ancora vive, o più spesso dimenticate o in via di scomparsa: l'attività lessicografica del CRS ha avuto un occhio di riguardo per i dialetti dell'Istria meridionale, per poter almeno in parte salvaguardare e tramandare queste antiche parlate prevenete della penisola ormai ridotte al lumicino.
Dopo Dignano c'è stata la prima volta di Valle con il dizionario di Domenico Cernecca, a cui sono seguiti via via Rovigno, Gallesano, e nuovamente Valle con il già ricordato vocabolario di Sandro Cergna. Attenzione anche per i dialetti veneti: è del 1995 il bel Dizionario storico etimologico fraseologico del dialetto di Capodistria di Giulio Manzini e Luciano Rocchi. Mentre alcuni anni più tardi Marino Dussich avrebbe curato il Vocabolario della parlata di Buie, che “più che un vocabolario dialettale offre al lettore una piccola enciclopedia di Buie e del suo territorio”, e ultimo in ordine di tempo il Dizionario del dialetto di Pola.
Tutte opere che, distribuite gratuitamente in occasione della pubblicazione, molti connazionali amanti del proprio vernacolo hanno conservato gelosamente, ma che figurano anche sugli scaffali di importanti biblioteche e istituti universitari, imprescindibile strumento di consultazione per gli studiosi.
Rigore scientifico, contributo alla conoscenza del patrimonio linguistico e dialettale italiano del territorio, e servizio reso alla nostra comunità nazionale, che ritrova nel dialetto, custode di memoria e tradizioni, il segno forte di un'appartenenza, delle proprie radici.