Lo scopo del convegno è quello di iniziare una discussione ed un confronto su un ambizioso progetto comune e futuro che si pone l'obiettivo, in primis di salvaguardare, ma successivamente anche di promuovere e valorizzare la presenza italiana nell'Adriatico orientale, cercando però di pensare alle prospettive di queste complesse realtà, su vari piani, quali quelli culturale, politico, sociale, economico e giuridico. Variegato, in questo senso, il programma dei relatori che hanno preso parte al convegno, e che tra la platea ha visto presenti anche Felice Žiža, deputato del seggio specifico per la Comunità Italiana al parlamento sloveno ed il presidente dell'Unione Italiana Maurizio Tremul. Dopo i saluti del presidente dell'Irci, Franco Degrassi e la presentazione del convegno da parte di Livio Dorigo, presidente del Circolo Istria, sono iniziati i primi interventi dei relatori. In apertura quello di Ezio Giuricin, giornalista di Tv Capodistria e ricercatore del Crs di Rovigno, che per primo ha fortemente voluto e partecipato alla realizzazione del convegno. Nel suo contributo Giuricin ha sottolineato come già nel 1988 si lanciò un appello per conservare e valorizzazione i valori culturali della componente italiana in Istria, Fiume e Dalmazia e che evidentemente oggi le necessità palesate da tale componente non sono troppo diverse da quelle di 30 anni fa. Importante inoltre formare i giovani per continuare a tramandare competenze e tradizioni. Bisogno evidenziato anche dall'età media dei presenti all'incontro, visto che obiettivamente scarseggiavano le presenze dei giovani.