Agli istituti scolastici fondati dalla Regione Istriana l’impegno di modificare la rispettiva denominazione che, accanto al nome in lingua croata, dovrà contenere pure la sua traduzione in lingua italiana. Questa la decisione accolta all’unanimità all’ultima seduta dell’Assemblea regionale riunita martedì a Pisino. I consiglieri hanno quindi reputato giusta l’applicazione delle norme statutarie istriane e cittadino-comunali invitando le scuole non in regola a adeguarsi alle disposizioni. Tra queste ci sono le elementari croate di Orsera e Fasana e poi le Medie superiori “Mate Balota” e la Turistico-alberghiera di Parenzo nonché ben altre sette istituzioni secondarie di secondo grado che hanno sede a Pola ovvero la scuola media di arti applicate, quella di medicina-infermieristica, tecnica, musica, e poi ancora la media economica e quella professionale. Nell’elenco figura pure la Casa dello studente, sempre di Pola.
Delle quindici istituzioni interessate, i Comitati scolastici di ben undici hanno già accolto l’iniziativa di modifica statutaria che dovrà essere avallata ora dal Ministero dell’istruzione nazionale. Quattro scuole hanno invece rifiutato il progetto e tra queste ci sono un'elementare del centro Istria e tre medie superiori polesi. Va detto che negli ultimi anni su iniziativa dell’attuale amministrazione regionale altre istituzioni, tra cui autorità portuali, case dell’anziano, farmacie e così via, si sono adeguate alle norme bilingui della penisola; norme che sono già tradizionalmente e maggiormente rispettate nell’ex zona B e nel Rovignese.
Quello accolto a Pisino è un piccolo ma importante passo nell’applicazione del bilinguismo che promuove i valori della multiculturalità e della convivenza tanto vantati in Istria e di cui l’Assemblea, con il suo voto unanime e senza discussione, si è dimostrata garante e promotrice.