
Alla Camera si è aperto il dibattito sulla mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, presentata dal Movimento 5 stelle e sostenuta anche da PD e Alleanza Verdi-Sinistra. Tuttavia, l’assenza di interventi dalla maggioranza e il rinvio della votazione hanno acceso le tensioni in aula. La ministra ha lasciato l’emiciclo senza rispondere, suscitando la protesta dell’opposizione. Deputati del M5S hanno gridato "Vergogna!", mentre il vicepresidente Fabio Rampelli ha ricordato che la replica può avvenire in una seduta successiva. La mozione è nel calendario della settimana parlamentare, ma il voto potrebbe slittare a causa di altre urgenze, tra cui il decreto PNRR. In aula, i banchi dell’opposizione erano più affollati rispetto a quelli della maggioranza, dove molti seggi sono rimasti vuoti, in particolare tra Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Presenti invece alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, definiti "costretti a partecipare" dal deputato PD Federico Gianassi. Sulla questione, il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito il principio della presunzione d’innocenza, sostenendo che nessuno dovrebbe dimettersi per un rinvio a giudizio. Anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha affermato che la decisione spetta alla ministra stessa. Dal fronte opposto, Carlo Calenda ha criticato la mozione, sostenendo che il governo ne uscirà rafforzato e che l’opposizione dovrebbe trovare strategie più efficaci. Il dibattito resta aperto in attesa del voto definitivo.
B.Z.