Sono stati 300 sindaci con la fascia tricolore, alcuni anche delle aree colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, ad aprire la tradizionale parata ai Fori Imperiali, evento centrale delle celebrazioni per la Festa della Repubblica in Italia.
Il 2 giugno 1946 infatti, il paese, uscito dalla Seconda guerra mondiale, decise con un referendum, al quale per la prima volta votarono anche le donne, di porre fine alla monarchia, che aveva appoggiato il regime fascista per più di 20 anni, e di dotarsi di una costituzione repubblicana.
La giornata era stata spostata dalla prima domenica di giugno negli anni ’70, perdendo importanza, ma dal 2001, su impulso del presidente Carlo Azeglio Ciampi, fu ricollocata il due giugno, e dichiarata festa nazionale con il tradizionale cerimoniale.
Questa mattina la giornata, il settantasettesimo anniversario della Repubblica, è iniziata con la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria da parte del presidente Sergio Mattarella, alla presenza delle più alte cariche dello Stato: fra gli altri la premier Giorgia Meloni, e i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. La cerimonia si è conclusa con il consueto sorvolo delle Frecce tricolori. Subito dopo le autorità si sono trasferite sul palco d’onore per assistere alla parata militare ai Fori Imperiali, che da Piazza Venezia arriva fino al Colosseo.
La parata è stata strutturata in 10 settori con tutte le componenti dello Stato, militari e civili, in tutto 5.500 persone.
Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha ricordato come i valori della scelta del 2 giugno 1946 continuino “a guidarci nel cammino di un'Italia autorevole protagonista in quell'Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare”. “Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità – ha aggiunto - sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale".
Mattarella ha anche rivolto un pensiero agli italiani all’estero: “In occasione delle Festa della Repubblica – ha detto in un video messaggio - vorrei rivolgere un saluto ai connazionali che lavorano, studiano e vivono all'estero; ai cittadini di altri stati che hanno origine italiana e che amano le radici della propria storia familiare; a tutte le persone che fuori dai nostri confini amano e apprezzano il nostro Paese". “Care italiane, cari italiani all’estero, - ha aggiunto - la Repubblica, si sviluppa e progredisce, chiamando a raccolta le, proprie, energie di grande qualità. Per voi, dà testimonianza il vostro vissuto; la vostra intelligenza; la vostra esperienza; la vostra - capacità - di creare reti e canali di comunicazione; di essere ponti, e testimoni, dei valori della peculiarità italiana, a confronto costruttivo con le esperienze e le peculiarità di altri. La Repubblica siete anche voi”.
Alessandro Martegani