"Io sono stato avvicendato, dalla mezzanotte di oggi, non sono stato rimosso dal mio incarico" ha precisato il generale dell'esercito italiano, Roberto Vannacci, riferendosi al proprio incarico di capo dell'Istituto geografico militare e dopo le polemiche nate intorno al suo libro.
L'ex comandante del "Col Moschin" e della "Folgore" ha aggiunto di non aver parlato direttamente con il ministro della Difesa Guido Crosetto ma di aver letto le sue dichiarazioni sulla stampa. Inoltre, Vannacci ha sottolineato di non aver ricevuto alcuna notifica di provvedimenti.
"Vedremo alla fine di questo eventuale provvedimento disciplinare - prosegue il generale - i fatti che mi sono stati addebitati e quali sono le accuse". Tornando su alcune frasi del suo libro - spiega- "io non ho offeso nessuno, non ho discriminato nessuno. Parlando di normalità, ad esempio, mi riferisco alla consuetudine e mi riferisco a dati statistici: il 90% della popolazione è eterosessuale, non esserlo vuol dire fare parte di una minoranza". Vannacci ha poi aggiunto di "rivendicare la diversità, le persone sono uguali nella loro dignità". "Le mie opinioni sono discutibili ma non offensive. Sfido chiunque a trovare con gli omosessuali che potrei aver avuto alle dipendenze, degli atteggiamenti offensivi o discriminatori".
Intanto sui social l'hashtag "#iostoconVannacci" si diffonde sempre di più ed in molti hanno preso le difese del militare, tanto che nel centrodestra a trovarsi in una posizione non semplice è lo stesso ministro Crosetto, attaccato anche dal sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che afferma: "Ogni posizione e ogni libertà garantita dalla Costituzione - dice il sottosegretario - non può essere censurata. Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore. Dopo il trattamento subito il generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l'autorità dello Stato? Questo è regime".
Inoltre, Vannacci ha per ora rispedito al mittente i corteggiamenti di Forza Nuova per una candidatura alle supplettive di Monza per la Camera.
L’opposizione, nel frattempo, attacca: "La costituzione è antifascista non possiamo tollerare tentativi di rivedere la storia" - dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein - "La nostra costituzione non mette tutte le opinioni sullo stesso piano, non garantisce libertà di espressione a quelle idee che negano il diritto a esistere ad alcuni gruppi di persone".
"Assomigliano tristemente e pericolosamente al dottore Stranamore che non riusciva ad impedire che ogni tanto scattasse il proprio braccio teso...", conclude il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.