Accanto alla battaglia contro l’epidemia di coronavirus, l’Italia e l’Europa si preparano ad affrontare quella altrettanto difficile contro le speculazioni e l’ormai certa frenata dell’economia.
La partenza non è stata delle migliori: le parole di Christine Lagarde, presidente della Bce, non hanno rassicurato i mercati, costringendo da una parte Francoforte a intervenire nuovamente rassicurando sull’impegno per contenere gli spread e sostenere gli Stati in difficoltà, dall’altra governi come l’Italia a reagire per chiedere l’appoggio atteso dalle istituzioni europee.
Dopo il presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella, che aveva sottolineato di aspettarsi aiuto e non difficoltà dall’Europa, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, si è detto sicuro che la Bce “se necessario agirà ancora” e che le decisioni di ieri “non sono l'ultima parola”.
La settimana di borsa, dopo il terribile impatto delle ultime due settimane, si chiude in ripresa per l’Europa, ma preoccupano i dati degli Stati Uniti, negativi nonostante il taglio dei tassi da parte della Fed, e le difficoltà delle borse asiatiche.
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha comunque assicurato "Massima flessibilità" nell'applicazione del Patto di Stabilità e per gli aiuti di Stato destinati a far fronte alle conseguenze del Coronavirus, ma ha anche contestato un "divieto generale di viaggio", ceh, ha aggiunto "non è considerato efficace dall'Oms e ha un impatto sociale ed economico notevole, oltre a sconvolgere la vita delle imprese e delle persone. Le misure adottate devono essere proporzionate".
In questo quadro il governo italiano si appresta a varare il primo decreto a sostegno dell’economia italiana, bloccata dal coronavirus, con misure di sostegno a imprese e lavoratori, come la sospensione delle scadenze fiscali imminenti, delle rate della prima casa, garanzie per la liquidità delle imprese, ma anche contributi per le babysitter per dipendenti o autonomi, e aumenti della cassa integrazione.
Sempre oggi il premier Giuseppe Conte ha convocato una video conferenza con le parti sociali dopo le tensioni delle ultime ore nelle fabbriche. I sindacati hanno chiesto di fermare gli stabilimenti, e non sono mancate le prime proteste e scioperi, mentre le organizzazioni degli industriali sottolineano l’importanza di non bloccare totalmente il paese pur garantendo la salute sul posto di lavoro. Al centro dei lavori i protocolli di sicurezza per tutelare la salute dei lavoratori nelle fabbriche: dalla dotazione di mascherine alla distanza di sicurezza.
Alessandro Martegani