"Il tuo sostegno mi darà quella forza che mi accompagnerà in tribunale" è uno degli slogan del leader della Lega, Matteo Salvini, nell'invitare il popolo leghista oggi al tradizionale raduno di Pontida.
Salvini, come noto, il 18 ottobre sarà a Palermo, per il processo che lo vede imputato di sequestro di persona per i migranti della Open Arms dell'agosto del 2019 e la conseguente richiesta di 6 anni di carcere.
Sul palco preparato per l'occasione la scritta a caratteri cubitali: "Non è reato difendere i confini"; vicino un'altra scritta in verde "Padroni a casa nostra": un riferimento all'Autonomia differenziata, trofeo che il leader del Carroccio vuole mostrare al proprio popolo.
A dargli man forte, in un momento di difficoltà con gli alleati di governo, in particolare con Forza Italia, sul tema della cittadinanza e le scintille con Tajani sul voto in Austria, una serie di ospiti internazionali, tra i quali esponenti repubblicani, per la prima volta presenti alla kermesse.
Sul palco di Pontida anche il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ospite più atteso, insieme al generale Roberto Vannacci, per la prima volta di fronte alla vecchia guardia leghista.
Tra gli interventi quello del capo della delegazione di Vox al Parlamento europeo Jorge Buxadé, dell'olandese Geert Wilders, del portoghese André Ventura, della vicepresidente del partito austriaco Fpo, formazione che ha appena trionfato alle elezioni, Marlene Svazek.
Assente invece la storica alleata Marine LePen, che ha però registrato un video-messaggio, come del resto l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
Per i partecipanti alla manifestazione anche la possibilità di firmare a sostegno di Matteo Salvini, coinvolto appunto nel processo Open Arms, e ricevere gratuitamente le tessere da socio fondatore del "Comitato per la Sicurezza dei Confini", un attestato per confermare la propria vicinanza al leader e la determinazione a difendere i confini.
Davide Fifaco