Ha nuovamente spaccato la maggioranza in Italia il salvataggio di Radio Radicale, storica emittente che i tagli del governo ai fondi per l’editoria, tema caro ai 5 Stelle, avevano messo seriamente a rischio.
Le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento del Pd, che prevede un finanziamento di altri 3 milioni di euro per il 2019, nonostante il parere contrario del governo, espresso dalla viceministra dell'Economia Laura Castelli del Movimento 5 Stelle. A favore hanno votato le opposizioni, ma anche la Lega.
La misura punta a favorire la conversione in digitale e la conservazione degli archivi dell’emittente che da decenni svolge un ruolo di servizio pubblico, diffondendo le sedute parlamentari.
Il via libera all’emendamento è stato apprezzato sia dalla stessa emittente, sia dalla Federazione nazionale della Stampa, che ha sottolineato come sia necessario “difendere il pluralismo dell'informazione e impedire il taglio del fondo per il pluralismo, che produrrebbe la chiusura delle voci delle minoranze e delle differenze, “, ma il Movimento 5 Stelle ha reagito, alimentando la tensione già in atto nella maggioranza
“È una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. - ha detto Luigi di Maio - Oggi la maggioranza di governo si è spaccata, per la prima volta.”
Non c’è accordo però nemmeno sulla Rai: anche la riunione della commissione di vigilanza, che avrebbe dovuto votare un doppio incarico al Presidente di Rai a Marcello Foa, candidato anche alla guida di RaiCom, si è conclusa con un nulla di fatto, con i 5 Stelle contrari all'emendamento della Lega.
Alessandro Martegani