Positive il 3,3% delle persone testate nel corso delle ultime 24 ore in Slovenia, ovvero 13 contagi su 393 tamponi effettuati. Nessuna nuova vittima, il bilancio resta fermo a 129. Sono invece 19 le persone ricoverate in ospedale, di cui 3 in terapia intensiva. Al momento sono 248 i casi attivi. Nessun nuovo caso è stato segnalato nella giornata di ieri nella fascia costiera, il numero più alto, 4, è stato registrato a Lubiana. Per quanto riguarda nello specifico le fasce di età, risulta contagiato un bambino piccolo (nella fascia di età 0 - 4 anni), 5 persone tra i 15 e i 34 anni, 6 persone tra i 35 e i 64 anni, e un over 65.
Il Governo, come annunciato nei giorni scorsi dal portavoce per l'emergenza covid 19 Jelko Kacin intende prendere nuove decisioni per contenere la diffusione del virus a livello nazionale, anche in vista dell'apertura il primo settembre del nuovo anno scolastico. In primis ci sarebbe l'intenzione di adottare misure restrittive per arginare i contagi da rientro soprattutto dalla Croazia. Nessuna ipotesi è stata scartata e allo studio ci sono più varianti, tra cui anche provvedimenti selettivi nei confronti delle categorie maggiormente a rischio, in questa fase come più volte sottolineato da Kacin sono i giovani i più esposti ai contagi. Si parla della possibilità di una quarantena obbligatoria al rientro per le persone incluse nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni oppure i test rapidi alla frontiera, sul modello di altri paesi, ma che secondo gli esperti dell'Istituto nazionale di salute pubblica presenterebbero diverse lacune.
Intanto da domani a giovedì a Brdo presso Kranj si terrà la confrenza dei presidi sloveni con il ministro dell'istruzione Simona Kustec per affrontare il nodo del nuovo anno scolastico. (ld)