“Per quanto riguarda il weekend devo dire che è andato bene, perché in ogni caso dopo tanto tempo di lockdown la gente ha voglia di uscire”, ci dice soddisfatto Valter Lovrečič uno dei titolari dello storico ristorante "Pavel" di Pirano, “abbiamo avuto soprattutto ospiti che arrivano dall’interno della Slovenia visto che i confini sono ancora chiusi. Durante la settimana, invece, non c’è praticamente nessuno: gli alberghi sono chiusi, come le frontiere, e noi lavoriamo soprattutto di turismo e quindi se non ci sono tanti turisti non si può lavorare bene”.
Come è lavorare con le nuove modalità?
“Bisogna abituarsi, perché si deve disinfettare continuamente le sedie e i tavoli, portare la mascherina e quando fa caldo non è il massimo. Bisognerà vedere a luglio e agosto come riusciremo a resistere con la mascherina. Gli ospiti logicamente devono aspettare di più e il servizio va un po’ a rilento”.
I posti per i vostri ospiti sono di meno e questo sul lungo potrà rappresentare un problema, soprattutto magari per le realtà più nuove?
“Sicuramente sì, anche se non sarà solo un problema per le realtà nuove, lo sarà pure per noi. Basta pensare che abbiamo il personale per un certo numero di tavoli e a questo punto se questi sono dimezzati ed il personale rimane lo stesso sul lungo ci potranno essere problemi”.
I voucher che il governo vuole distribuire tra i cittadini per rilanciare il turismo potranno secondo lei aiutare il settore?
“Probabilmente un po’ sì, ma non più di tanto. Sono sicuramente dei voucher che vanno bene per uscire con la famiglia una volta e distribuendoli in tutta la Slovenia sicuramente i singoli locali non è che ne usufruiranno più di tanto. Noi abbiamo bisogno di tutti i turisti, anche di quelli che vengono da fuori”, conclude sospirando Lovrečič a cui manca sentire le lingue più disparate risuonare tra i tavoli del suo ristorante.
Barbara Costamagna