Foto: Radio Slovenia
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La comunità è stata scossa di recente dal tragico suicidio di uno studente di una scuola superiore di Lubiana, portando alla luce una serie di altri casi simili. L'aumento significativo di suicidi e tentativi di suicidio tra gli studenti ha sollevato preoccupazioni diffuse, come sottolineato da Eva Oblak dell'Organizzazione degli Studenti Sloveni (DOS). I recenti tentativi, inclusi uno avvenuto la scorsa settimana e un altro lunedì sera, hanno spinto le istituzioni a prendere misure drastiche, come la rimozione delle maniglie delle finestre in una scuola per garantire la sicurezza degli studenti. La direttrice dell'istituto coinvolto, Nives Počkar, ha dichiarato che la sicurezza degli studenti è una priorità assoluta e che stanno implementando misure per prevenire futuri incidenti. Tuttavia, l'aumento della domanda di supporto da parte degli studenti sta mettendo sotto pressione le risorse già limitate, come evidenziato da Martina Larsson, consulente scolastica, che si occupa da sola di un gran numero di studenti. Le cause principali dello stress tra i giovani includono problemi familiari, tra cui separazioni dei genitori, oltre alla pressione sociale e al cyberbullismo. Tuttavia, nonostante la gravità della situazione, ci sono sfide nell'ottenere coinvolgimento e supporto da parte dei genitori, come sottolineato da Nives Počkar. Per affrontare questo problema, sono state proposte varie iniziative preventive, tra cui controlli regolari della salute mentale e un aumento delle risorse per il supporto degli studenti da parte del Ministero dell'Istruzione. Tuttavia, Eva Oblak ha criticato la mancanza di azioni concrete e ha ribadito l'importanza di coinvolgere attivamente genitori e comunità nel processo educativo e di supporto. Il dottor Tristan Rigler, psicologo clinico, ha evidenziato la necessità di un approccio più ampio per affrontare i problemi dei giovani, considerando le sfide uniche del mondo moderno, le aspettative dei genitori e i messaggi contrastanti che i giovani ricevono dalla società. Tristan ha rilevato che l’età più a rischio o comunque più vulnerabile e tra 15 ai 19 anni. In conclusione, mentre la comunità si impegna a prendere misure per prevenire ulteriori tragedie, è chiaro che affrontare efficacemente il problema del suicidio giovanile richiederà un impegno collettivo e un cambiamento culturale su più livelli.


Corrado Cimador