"I tassi di interesse rimarranno restrittivi tutto il tempo necessario, per far tornare l'inflazione al livello pianificato, ovvero al 2 percento". Lo sottolinea il governatore della Banca di Slovenia, Boštjan Vasle, all'indomani della riunione del direttivo della Banca Centrale europea, che ha lasciato ancora invariati i tassi di interesse. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta così fermo al 4,50 percento, quello sui depositi al 4 e quello sui prestiti marginali al 4,75 percento. E' la terza pausa dopo una serie dieci rialzi consecutivi. "Le nuove informazioni", si legge nella nota diffusa al termine della riunione del Consiglio direttivo dell'Eurotower, "hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine" con una tendenza al ribasso dell'inflazione di fondo che continua. "In queste circostanze", rileva Vasle, "si è deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento, anche perché' l'inflazione è leggermente risalita a fine anno, ma si attende un'ulteriore graduale moderazione nei prossimi mesi". I passi successivi della BCE dipenderanno dall'efficacia delle misure restrittive; il raffreddamento dell'economia nell'Eurozona è continuato anche nell'ultimo trimestre dello scorso anno. Con una domanda persistentemente debole e condizioni finanziarie restrittive, il rallentamento è stato generalizzato, con indicatori che mostrano un calo dell'attività sia nel settore manifatturiero che nei servizi. Come ha affermato Vasle, l'andamento dei prezzi a breve termine indica prospettive favorevoli per la continuazione del processo di disinflazione. "I principali rischi per la persistenza a lungo termine di un'inflazione elevata rimangono la rigidità del mercato del lavoro e l'elevata crescita dei salari", ha detto ancora il governatore della Banca di Slovenia.
Delio Dessardo