Foto: Reuters
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La nuova direttiva si propone di rafforzare il sistema della "Blue Card" dell'Unione Europea, facilitando l'arrivo di professionisti extraeuropei grazie a procedure semplificate, al riconoscimento delle esperienze lavorative come prova delle competenze e a una maggiore mobilità tra gli Stati membri. Tra i principali cambiamenti, la durata minima del contratto necessaria per ottenere la carta blu verrà ridotta da 12 a 6 mesi, e sarà sufficiente uno stipendio pari alla media nazionale. Per far fronte alla crescente carenza di personale nei periodi estivi e invernali, la proposta di legge amplia le possibilità di lavoro stagionale nei settori turistico e della ristorazione, permettendo agli stranieri residenti in Slovenia di lavorare legalmente anche con permessi di soggiorno temporanei. Con i lavoratori stranieri che costituiscono il 16% della forza lavoro attiva, il governo enfatizza l'importanza di assicurare loro condizioni lavorative dignitose. Per prevenire abusi e dumping salariale, verrà istituita una lista pubblica di datori di lavoro che subiscono sanzioni per violazioni della normativa. È stata anche aperta una nuova infopoint a Lubiana, destinata a fornire informazioni sui diritti e le opportunità lavorative per gli stranieri. Nonostante la recente diminuzione della domanda di manodopera straniera, alcuni settori continuano a presentare elevate esigenze. Il ministro del lavoro, Luka Mesec, ha ribadito l'impegno nel garantire equità e condizioni adeguate per i lavoratori stranieri, per evitare che abbandonino il Paese o che la Slovenia venga vista come un luogo di sfruttamento. Queste riforme mirano a coniugare le esigenze economiche di manodopera con la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, assicurando che il contributo dei lavoratori stranieri continui a sostenere la crescita economica della nazione.
M.N.