La Giornata della Riforma è una ricorrenza importante per gli sloveni. Con il Protestantesimo a metà Cinquecento si stampano i primi libri nella lingua patria e si forma lo sloveno letterario. Lo stesso concetto di "sloveno", riferito agli abitanti di queste terre, viene formulato per la prima volta dal pastore protestante Primož Trubar, che traduce e pubblica diversi libri di soggetto religioso, convinto della necessità di evangelizzare il popolo nella sua lingua. Nella seconda metà del secolo escono anche la prima traduzione della Bibbia ad opera di Jurij Dalmatin e la prima grammatica slovena di Adam Bohorič, che fissa l'ortografia in uso fino all'Ottocento. Riceve impulso l'impiego dello sloveno nella liturgia e nell'istruzione.
"L'uso scritto della parola slovena fu un atto di coraggio e di determinazione", ha detto intervenendo alla cerimonia di ieri sera a Lubiana, trasmessa in diretta tivù, la ministra della cultura Asta Vrečko. "Dello stesso coraggio e della stessa determinazione abbiamo bisogno oggi - ha proseguito - per difendere i diritti, in particolare dei gruppi minoritari e marginalizzati". Poi un richiamo alla libertà e l'indipendenza dei media, essenziale per garantire - soprattutto oggi, al tempo delle fake news e delle verità alternative - un'informazione corretta e imparziale. I mezzi di comunicazione pubblici devono rimanere pubblici e liberi, ha sottolineato ancora, con un chiaro riferimento alle tensioni che stanno investendo nell'ultimo periodo la Radiotelevisione slovena.
Non molto confortanti i dati sulla lettura citati dalla ministra. Quasi la metà degli sloveni adulti non legge nemmeno un libro all'anno, i giovani, viceversa, leggono più di quanto si creda, anche se non necessariamente libri; ma anche in rete è possibile trovare contenuti di qualità.
Ricordando la partecipazione della Slovenia alla Fiera del libro di Francoforte come Paese ospite nel 2023, Asta Vrečko ha detto che si tratta di un'occasione di straordinaria visibilità per far conoscere gli autori e la cultura nazionale all'estero: una porta spalancata sul mondo intero. Non solo quello del mercato editoriale, ma del pensiero globale del ventunesimo secolo, cui anche una nazione così piccola come la Slovenia può oggi contribuire in maniera attiva e democratica. Un fatto, questo - ha osservato - che al tempo di quegli intellettuali e scrittori cui si rende omaggio in occasione della Giornata della Riforma sarebbe stato forse impensabile.