Resta sempre molto alto il numero dei contagi in Slovenia. Ieri 6.918 casi di positività, 2.834 in più rispetto a giovedì della scorsa settimana, a fronte di 13.681 test molecolari, il 50,6 percento, quindi oltre la metà dei test, come successo nei giorni precedenti. I casi attivi nel paese salgono a 55.657, l'incidenza settimanale è di 5.202 contagi ogni 100 mila abitanti, quella a 14 giorni è di 2.625. Sono 524 le persone ospedalizzate nei reparti Covid, di queste 155 in terapia intensiva. Sei i decessi ieri per cause riconducibili al virus.
Intanto a causa della crescita esponenziale dei contagi nelle strutture scolastiche, si devono affrontare problemi sempre maggiori per la carenza di personale, aumenta anche il numero di alunni e studenti in quarantena. Difficoltà aggiuntive derivano dal fatto che l'Istituto nazionale di salute pubblica ha dato nuove indicazioni secondo le quali un insegnante deve andare in autoisolamento se è stato a contatto per almeno 15 minuti con un bambino contagiato, prima erano 45. Mercoledì erano in quarantena 1.417 sezioni delle scuole elementari, per complessivi 29.651 alunni, 657 sezioni delle medie superiori, con 16.779 allievi. 275 infine le sezioni degli asili, in questo caso 3.952 bambini. Il Ministro della Salute Janez Poklukar ha comunque ribadito ieri che in caso di nuova chiusura della vita sociale, le scuole saranno le ultime a farlo. Oggi il governo dovrebbe decidere in merito a eventuali modifiche all'ordine di quarantena, con le eccezioni. Si è parlato tra l'altro della possibilità di ridurre ulteriormente la durata, da sette a cinque giorni. Recentemente, lo ricordiamo, il governo aveva già ridotto il periodo di quarantena da dieci a sette giorni, secondo fonti ufficiose oggi non prenderà decisioni, resteranno dunque i sette giorni, almeno fino a quando prevarrà la variante Omicron di contagi, ora quasi al 90 percento, ed è ancora in circolazione la variante Delta. Prosegue intanto la campagna vaccinale su scala nazionale, durerà fino a sabato.
Delio Dessardo