Dal 3 giugno frontiere italiane aperte per i cittadini degli stati dell’Unione Europea (Slovenia e Croazia comprese) e per quelli dell’area Schengen. Dalla polizia di frontiera italiana specificano che al momento nessuna direttiva dettagliata è arrivata, ma di certo decade l’obbligo della quarantena che attualmente è prevista per chi entra in Italia. Libera entrata, quindi, per qualsiasi ragione, anche semplicemente per andare a bersi un caffè dall’altra parte o per fare la spesa, ma attenzione per circolare bisogna rispettare gli obblighi previsti dalle singole regioni. In Friuli – Venezia Giulia c’è ancora la regola della mascherina anche per girare all’aperto in città.
Dalla polizia slovena precisano che nessuna limitazione e nessun controllo è previsto all’uscita dal paese, mentre i cittadini sloveni e tutti i residenti in Slovenia possono rientrare senza alcuna difficoltà. Si passa, comunque, soltanto dai valichi che sono rimasti aperti in questi mesi, dove la polizia slovena ha allestito i controlli, mentre resta vietato il transito nelle altre zone, per le strade secondarie o lungo i sentieri.
Nulla cambia invece per l’entrata in Slovenia dei cittadini italiani non residenti in Slovenia. Per ora continuano a passare soltanto i lavoratori frontalieri e quelli che hanno ragioni valide per farlo, come ad esempio i ragazzi che vanno a scuola al di qua del confine. Per ora quindi niente libere passeggiate per Capodistria, soste alle pompe di benzina, pranzi nei ristoranti o shopping nei centri commerciali. Dalla polizia di Capodistria comunque precisano che non ci sono problemi per gli italiani in transito. In parole povere il proprietario italiano di un immobile in Croazia e di chi ha titolo per entrare nel paese, può tranquillamente attraversare la Slovenia esibendo i documenti che lo comprovano.
Sviluppi potrebbero arrivare dall’incontro tra il ministro degli esteri sloveno Anže Logar e quello italiano Luigi di Maio, in programma sabato prossimo a Lubiana. È una delle tappe che il capo della Farnesina ha in programma questa settimana e che lo porterà ad incontrare anche i suoi omologhi di Germania e Grecia. La slovena è chiara. Lubiana intende aprire solo a quei paesi che hanno una simile situazione epidemiologica. L’Italia invece non vorrebbe che la liberalizzazione del regime ai confini fosse frutto di accordi bilaterali e chiede un’intesa a livello europeo. La partita riguarda però solo in minima parte i rapporti bilaterali, ma si gioca soprattutto sulla questione dei flussi turistici. L’Italia in queste settimane si è vista sbattere da molti le porte in faccia e Di Maio, oggi, suo Corriere della Sera ha voluto mettere le mani avanti annunciando che il paese è pronto a chiudere le porte di casa propria a chi tiene fuori gli italiani.
Stefano Lusa