Riferendosi al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Tanja Fajon ha sottolineato che l'Europa deve rafforzare la sua resilienza di fronte alle sfide della politica internazionale, mantenendo un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, partner strategico cruciale sia per l'Unione Europea che per la stessa Slovenia. E' necessario rafforzare il dialogo e la collaborazione. ma soprattutto ascoltare e capire, ha detto Fajon in merito ai futuri rapporti tra Lubiana e Washington. Non condivide le valutazioni secondo cui la visita del premier Robert Golob alla Casa Bianca negli ultimi mesi della presidenza Biden, poco prima delle elezioni, possa avere in qualche modo compromesso i rapporti con la nuova amministrazione. In merito alle capacità dell'Ue di affrontate le sfide poste dai cambiamenti nella politica americana, Fajon ha spiegato che solo un'Europa forte, unita e coesa, ma anche allargata, sarà in grado di affrontare quanto ci attende. Destano una certa preoccupazione i possibili dazi annunciati da Trump ai prodotti europei, ma anche l'uscita degli Stati Uniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dagli Accordi di Parigi sul clima. Per quanto riguarda il Medio Oriente, l'Europa dovrà includersi con maggiore efficacia ed essere consapevole dei propri mezzi nelle trattative sulla futura architettura politica in questa regione, garantendo sicurezza a Israele e Palestina attraverso una convivenza. Un possibile scenario almeno nell'immediato futuro e' quello di una presenza internazionale, con un forte impegno dell'UE. Capitolo Ucraina: a prescindere dai proclami, se per porre fine alla guerra Kiev fosse costretta ad accettare modifiche imposte dalle armi ai confini internazionalmente riconosciuti, si creerebbe un precedente molto pericoloso, storico e per l'assetto mondiale. Infine, in materia di allargamento, Fajon saluta le ambizioni della Commissione e della commissaria Marta Kos di aprire le porte ad almeno due o tre paesi durante questo mandato.
Delio Dessardo