“Negli organismi parlamentari avete quindici posti in più rispetto a quelli che vi spettano” tuona l’opposizione di centrosinistra, che denuncia il falsato rapporto tra governo e opposizione nei comitati e nelle commissioni. Le forze di coalizione ribattono che se proprio si vuol parlare di anomalie si può cominciare dal fatto che l’opposizione ha nelle proprie mani la presidenza della Camera. Per il centrosinistra, comunque, il gioco del Governo e dei suoi alleati è quello di impedire loro di fare la propria parte. Senza la redistribuzione dei posti, dicono, il lavoro del parlamento è falsato, tanto che una serie di provvedimenti e di nomine sono già passati grazie al voto di chi non avrebbe dovuto essere rappresentato.
La polemica è nata quando tre deputati del Partito del Centro Moderno e uno del Partito dei Pensionati hanno abbandonato le loro rispettive formazioni politiche, per dar vita ad un nuovo gruppo parlamentare. Il regolamento della camera recita che le forze politiche debbono essere equamente rappresentate nei vari organismi parlamentari e che si deve tener conto del rapporto tra la maggioranza e l’opposizione, ma non stabilisce in maniera perentoria che i posti debbono essere anche assegnati ai gruppi parlamentari creati xe novo durante la legislatura. Proprio a questo cavillo si sono appigliate le forze di coalizione coadiuvate dall'’”opposizione” amica, per bloccare la ridistribuzione delle carte. Il tutto si è trasformato nell’ennesimo dialogo tra sordi, dove da una parte l’opposizione di centrosinistra chiede i posti e mentre gli altri dicono di non avere nulla in contrario, ma che prima va raggiunta un’intesa . Il Partito del Centro Moderno ha chiesto nuovamente tempo fino a martedì prossimo, quando la questione potrebbe tornare per l’ennesima volta all’ordine del giorno.
Stefano Lusa