Dopo lunghe settimane, anzi mesi, di trattative sulle retribuzioni, Governo e sindacati rappresentativi della sanità e dell'assistenza sociale sembra abbiano trovato la chiave di volta. Il ministro della Salute, Danijel Bešič Loredan e, la presidente del sindacato, Irena Ilešič Čujovič, si sono detti soddisfatti dei progressi compiuti. Ora avanti senza strappi e i negoziati potrebbero concludersi mercoledì prossimo. Lo confermano i toni concilianti scaturiti al termine del tavolo di lavoro. Il Capo dicastero ha ribadito che le trattative stanno andando nella giusta direzione e non sono più in fase di stallo. Gli ha fatto eco la rappresentante del sindacato Ilešič Čujevič che ha sottolineato come l'ultimo confronto ha portato a un cambiamento significativo e rassicurazioni importanti che avvicina le parti alla firma dell'accordo sull'eliminazione delle disparità salariali, scaturite dall'intesa con il precedente governo nel novembre 2021. Bešič Loredan, nel rassicurare che il governo sta dalla parte dei sindacati, ha aggiunto che le parti devono ancora coordinarsi su alcune cose. Il coordinamento avverrà tra gruppi omogenei e governo, quest'ultimo, nei prossimi giorni, deve verificare anche alcuni effetti finanziari. La presidente del sindacato, Irena Ilešič Čujovič, seppur nel complesso soddisfatta, con una punta di rammarico ha riferito ancora che il governo non ha voluto, nonostante le chiare argomentazioni, accogliere l'eliminazione delle disparità nel gruppo retributivo J, che annovera tutti gli operatori amministrativi.
Da contraltare, negativo, la posizione espressa dal comitato di sciopero del Fides, il sindacato dei medici e dei dentisti della Slovenia, che preso atto di quanto emerso finora dalla mediazione con il governo, l'ha etichettata 'a un punto morto' e annunciato un'astensione dal lavoro se entro martedì prossimo non verrà raggiunta un'intesa.
Corrado Cimador