Numerosi i dubbi e le perplessità, ma pure argomentazioni favorevoli all’utilizzo soprattutto delle nuove tecnologie sul campo della produzione di energia nucleare necessarie per garantire il fabbisogno energetico mondiale. Ricordando che l’utilizzo dell’energia prodotta da reazioni nucleari in questo momento è sicura, e non vi sono stati incidenti da almeno 60 anni, Rafael Mariano Grossi direttore generale dell'IAEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, ha detto che “la Slovenia può ritenersi soddisfatta dal programma nucleare che sta portando avanti”. La presenza della centrale nucleare di Krško è da ritenersi un grosso vantaggio per il paese, mentre "il dibattito in corso sulla possibilità di costruire un secondo blocco è ragionevole", ha detto il primo uomo dell’IAEA, ammonendo che "le discussioni devono basarsi su argomentazioni tecniche e su fatti scientifici con la partecipazione della popolazione locale". Il trend mondiale sta cambiando, ha sottolineato Grossi, “l’interesse mondiale per l’utilizzo del nucleare è in crescita lo dimostra la Cina, la Russia, i paesi mediorientali e il continente africano”, “si tratta di una rivoluzione nucleare?” si è chiesto Grossi dicendo che per ora non è così, ma lo potrebbe diventare. “Non possiamo chiuderci gli occhi dinanzi la crisi climatica in atto” ha detto Grossi ribadendo che il “il nucleare rappresenta una soluzione”. Secondo il premier Golob il prossimo referendum consultivo sulla costruzione del secondo blocco della centrale nucleare di Krško non peserà sulla decisione finale che verrà presa presumibilmente tra il 2027 e 2028. In caso di esito positivo il Movimento Libertà presenterà immediatamente una proposta di legge per la redazione del progetto Jek 2, lo ha detto Golob. “Questo progetto riguarda la costruzione di un nuovo reattore nucleare in Slovenia ed è parte di un piano più ampio per aumentare l'indipendenza energetica e ridurre le emissioni di gas serra”. Entrambi sia Golob che Grossi hanno detto che è importante puntare sulle fonti rinnovabili di energia, ma queste non saranno mai sufficienti per soddisfare il fabbisogno energetico. Bisognerà infatti puntare sull’utilizzo di entrambe, lo ha detto il Ministro dell’ambiente Bojan Kumer augurandosi un esito referendario positivo alla costruzione del secondo blocco. Non sono mancati gli interventi critici però, l’ecologista Dušan Plut ha proposto di posticipare di un anno il referendum siccome i fondi destinati alla campagna sono indirizzati solamente alla promozione del nucleare. Durante l’incontro tra esperti del settore avvenuto al palazzo del governo si è pure parlato dei modernissimi reattori modulari e del loro utilizzo futuro, essendo di dimensioni ridotte, sicuri e dai costi contenuti.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter