Presentate presso l'infocentro Monfort di Portorose le proposte per il futuro delle saline di Sicciole, idee progettuali realizzate dagli studenti del Dipartimento di architettura del paesaggio presso la Facoltà di biotecnologia dell'Università di Lubiana. Alla presentazione seguirà una mostra vera e propria, nel mese di gannaio, dove verranno esposti gli elaborati dei cinque gruppi di lavoro. L'evento è stato promosso dal Museo del mare Sergej Mašera di Pirano in collaborazione con l'ateneo lubianese e la Soprintendenza delle belle arti di Pirano.
Un equilibrio sempre precario quello tra natura e cultura in particolare nell'area delle saline di Sicciole, che si cerca di ripristinare. Gli studenti del terzo anno del corso di laurea in Architettura del paesaggio assistiti dalle mentori Tatjana Capuder e Ana Kučan lo scorso anno scolastico hanno realizzato cinque idee progettuali, 5 scenari possibili per le saline di Lera e Fontanigge (all'Infocentro di Monfort ne sono state presentate solo 2) che vanno dal loro completo abbandono a progetti per la loro rivitalizzazione, che prevedeno tra gli altri la ripresa della produzione del sale, la nascita di una scuola per salinai, la ricostruzione delle case dei salinai nell'area di Fontanigge, in progressivo stato di degrado. Costruire un legame più stretto tra saline e entroterra, spostare ai margini le attività turistiche produttive già oggi presenti in loco, tra le proposte avanzate dagli studenti. Non presenti in quest'occasione, i futuri architetti del paesaggio presentreranno i loro lavori in una mostra che verrà allestita agli inizi del 2020.
Perchè questa iniziativa? Franco Juri direttore del museo del mare: "Per vedere qual è la percezione dei giovani e degli studenti di un'area che purtroppo è sempre più abbandonata quella delle saline, un patrimonio sia naturale ma soprattutto culturale di grandissima importanza che il Museo del mare Sergej Mašera cerca nel suo piccolo di preservare, di interpretare e di popolarizzare. Purtroppo ci sono circostanze sfavorevoli ad esempio quest'anno anche le inondazioni e soprattutto il degrado delle case dei salinai che stanno pian piano scomparendo per l'incuria per il tempo che in qualche modo bisognerebbe salvare, salvando un paesaggio culturale estremamente importante essendo le saline di Pirano le uniche ancora attive in Istria e in buona parte dell'Adriatico settentrionale."
Da parte del numeroso pubblico presente sottolineata la necessità di instaurare un rapporto e un dialogo più stretto con la comunità locale per sentire le proposte e idee degli abitanti che vivono a ridosso delle saline. Chiesto anche un maggiore coinvolgimento dello stato e del comune per la tutela di questo grande patrimonio culturale e naturale, per 700 anni fonte di ricchezza che oggi va mantenuto facendo in modo almeno, è stato detto, che le cose non peggiorino. Se perdiamo la memoria perdiamo noi stessi ha commentato Bruno Fonda esponente di spicco della comunità nazionale italiana a Pirano. (ld)