Foto: BoBo
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Il Reparto di cardiochirurgia pediatrica continuerà a far parte del Centro Clinico Universitario Lubianese. Lo ha annunciato stamane il Ministro della Sanità, Samo Fakin. Dopo l'incontro con la dirigenza del Centro Clinico della capitale e dell'Istituto di cardiochirurgia pediatrica, Fakin ha annunciato che verrà formata una unità organizzativa speciale, mentre al governo verrà inviata la proposta di abolizione del Niosb, l'Istituto nazionale per le patologie cardiache pediatriche. Il procedimento durerà qualche mese, precisa il Ministro, aggiungendo che i vertici del Centro Clinico hanno assicurato che il programma sanitario proseguirà indisturbato e non penalizzerà i piccoli pazienti. In questo momento la Slovenia dipende ancora dagli esperti stranieri, sono infatti più di 100 i bambini che annualmente necessitano di cure legate alle malattie cardiovascolari. Un dato allarmante dice Fakin. Una soluzione va ricercata anche a livello transfrontaliero, solamente qualche giorno fa ho incontrato il Ministro croato, mentre nei prossimi mesi sarò in Bosnia ed Erzegovina con l'obiettivo di istituire un centro in grado di accogliere dai 400 fino ai 600 pazienti all'anno e istituire un'equipe di professionisti in grado di affrontare l'emergenza. Aleš Šabeder, direttore generale del Centro Clinico ha invece annunciato che la prossima settimana verrà proposta la costituzione di una unità organizzativa autonoma all'interno del Centro Clinico che sarà in grado di collegare i reparti di cardiologia pediatrica, il reparto di cardiochirurgia e quello di terapia intensiva. Per quanto riguarda invece la necessità di quadri qualificati, Jadranka Buturović Ponikvar, spiega che il programma opererà stabilmente grazie anche al contributo degli esperti stranieri e dei giovani. In questo momento, anche grazie al ricambio generazionale, i reparti lavorano in sinergia e lo dimostra il sempre maggiore interesse dei giovani medici nel partecipare al programma.