Hanno votato a favore i deputati dei partiti della coalizione di governo, Movimento Libertà, Socialdemocratici e Sinistra, contrario il Partito Democratico, mentre Nuova Slovenia si è astenuta. Le modifiche prevedono tra l'altro il blocco del graduale aumento della detrazione generale fino al 2025 e alcuni altri sgravi confermati la scorsa primavera dal precedente Parlamento. La detrazione generale, riguardante tutte le fasce di contribuenti, con il primo gennaio 2023 non salirà a 5.500 euro, ma sarà di 5.000 euro e viene cancellato come detto il graduale aumento fino 7.500 euro previsto per il 2025. Gli scaglioni di reddito restano inalterati, l'aliquota per il quinto, quello più alto, torna però al 50 percento, com'era prima delle modifiche approvate in primavera. Tra le novità della legge votata oggi, sgravi fiscali particolari destinati ai giovani. Ai contribuenti fino al compimento del 29.esimo anno di età l'aliquota base per il reddito di lavoro dipendente verrà ridotta di 1.300 euro. La legge non interviene sulla tassazione dei redditi di capitale, si ripristina però la tassazione nel pagamento dei dividendi. Aumenta inoltre dal 15 al 25 percento l'aliquota per i redditi fondiari: in questo caso durante il dibattito diversi deputati hanno espresso il timore che ciò avrà come conseguenza il rincaro degli affitti. Nella stesura della legga il Comitato Finanze ha tenuto in considerazione e inserito nel testo alcuni emendamenti proposti dall'opposizione, nonostante ciò, però il Partito Democratico aveva bloccato a metà novembre il voto dell'aula, chiedendo l'indizione di un referendum consultivo; cancellando l'aumento della detrazione generale, così l'SDS, si riducono i salari netti. La scorsa settimana l'iniziativa referendaria è stata bocciata, sia dal comitato finanze che dalla Camera, il che ha aperto la strada al voto odierno. Come spiegato dal ministro delle finanze, Klemen Boštjančič, le modifiche serviranno a garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche del paese nei prossimi anni.
Delio Dessardo