Al momento non è previsto nessun provvedimento aggiuntivo per contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus. Lo escludono sia Slovenia che Croazia, dopo l'incontro a Lubiana tra i ministri degli esteri Anže Logar e Gordan Grlić Radman. I due paesi sono in costante contatto, a livello politico e di esperti; la Slovenia, ha detto Logar, segue attentamente la situazione epidemiologica in Croazia e nella regione balcanica. Il capo diplomazia croata ha evidenziato che il quadro epidemiologico lungo la costa adriatica, in questo periodo molto frequentata dai turisti, soprattutto cittadini sloveni, è sensibilmente migliore rispetto al resto del paese. Finora non si è infettato nessun turista, ha sottolineato Grlić-Radman. Di conseguenza i due paesi, per il momento, non intendono introdurre ulteriori misure ai confini, nemmeno nel periodo antecedente all’inizio dell’anno scolastico. Tutto dipendere comunque dal futuro quadro epidemiologico, lo ha ribadito Logar, invitando tutti i cittadini a rispettare le indicazioni igienico-sanitarie. Tra i due paesi vi sono però ancora delle vertenze irrisolte che troveranno una soluzione negli anni a venire, ha detto Logar riferendosi alla sentenza di arbitrato che riguarda il contenzioso confinario e che non viene riconosciuta da parte croata. Saranno la buona volontà e l’interesse comune a guidare i prossimi incontri, ha detto invece il ministro croato. Logar ha poi detto che per il momento non è stato nominato l’emissario speciale per la Croazia; l’argomento verrà affrontato alla prossima consultazione della diplomazia slovena prevista in agosto.
Dionizij Botter